Pandemia / Le misure

I deputati trentini: “Entro il 31 marzo va eliminato l’obbligo del green pass”

Diego Binelli, Vanessa Cattoi, Martina Loss e Mauro Sutto hanno visto accolti gli ordini del giorno da parte del Governo che si è impegnato a valutare la possibilità di mettere in pratica le richieste avanzate dai parlamentari del Carroccio. Abbrignani (Cts): "Non credo che sarà proprogato lo stato di emergenza dopo il 31 marzo e dunque il Comitato tecnico scientifico si scioglierà"

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ROMA. “Allentare le misure di contenimento della pandemia da Covid-19 attualmente in vigore e abrogare il green pass entro e non oltre il 31 marzo 2022, cancellare l’obbligo di utilizzo delle mascherine FFP2 sugli impianti sciistici”.

È quanto hanno ottenuto i deputati trentini della Lega Diego Binelli, Vanessa Cattoi, Martina Loss e Mauro Sutto che hanno visto accolti gli ordini del giorno da parte del Governo che si è impegnato a valutare la possibilità di mettere in pratica le richieste avanzate dai parlamentari del Carroccio.

“Siamo soddisfatti dell’approvazione delle diverse proposte della Lega nell’ultimo decreto Covid – spiegano i parlamentari – che vanno nella direzione di un progressivo ritorno alla normalità per i cittadini italiani”. Il Governo ha accolto anche la richiesta di valutare la possibilità di stralciare le linee guida che limitano le capienze massime nei negozi e altre attività commerciali al dettaglio.

“Sono tutte iniziative di buonsenso per le quali attendiamo fiduciosi che l’impegno del Governo diventi realtà. Se i contagi precipitano non ha senso insistere con i divieti e il greenpass. La strada è quella dell'allentamento delle restrizioni per dare fiato alla nostra economia e fiducia ai nostri concittadini.

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In effetti il 31 marzo potrebbe essere la vera data della svolta, quella che potrebbe traghettare l'Italia nella fase post-pandemia, senza lo stato di emergenza e, di conseguenza, con la chiusura del Comitato tecnico scientifico.

Ad ammetterlo apertamente è stato chi del Cts ne fa parte, l'immunologo Sergio Abrignani.

"Non credo - ha detto - che verrà prorogato lo stato di emergenza e, quindi, si scioglierà anche il Cts. Non credo che dovremmo più vivere la situazione emergenziale che abbiamo vissuto in passato". Parole che si traducono in un sospiro di sollievo per un Paese che, poco meno di due anni fa, scoprì restrizioni e lockdown e che oggi, invece, è vicina al completamento della campagna vaccinale.

Resta aperto, poi, il tema del green pass, con un dibattito acceso tra oltranzisti, che vorrebbero eliminarlo da subito, e attendisti, che preferirebbero rinviare ancora di qualche mese.

Un argomento, quello del certificato verde, che crea profonde fratture anche all'interno del Movimento 5 Stelle, con il leader Giuseppe Conte costretto non solo a ricucire lo strappo ma anche a rintuzzare le critiche nei confronti del sottosegretario Pierpaolo Sileri.

"Credo che davvero ci sia la prospettiva assolutamente positiva per questa primavera-estate ma la circolazione del virus tornerà a essere più significativa e a 'dare fastidio' nella stagione invernale prossima.

Quindi dobbiamo graduare le scelte di apertura", spiega Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano.

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