Tra «femminicidio» e «trattoricidio»

di Lucio Gardin

A proposito del «linguaggio di genere» è giusto iniziare a essere chiari. L’Accademia della Crusca sostiene che si deve dire assessora, sindaca, idraulica ecc. D’altra parte, l’Accademia è della crusca, femminile, se fosse l’Accademia del frumento, forse non sarebbero così schierati.

Ad ogni modo, siccome io sono politically correct, non solo chiamo sindaca Alessandro Andreatta ma nel dubbio chiamo assessora anche il Gilmozzi. Certo, usando sindaca e assessora, allo stesso modo dovremo usare atronauto, camionisto, giornalisto e dentisto.

E che dire del Papa? Dovremo chiamarlo Papo? Nel dubbio ci rifaremo all’enciclopedia Treccagne. Speriamo di non dover andare tutti dallo psicanalisto. Un minuto di raccoglimento per il politico francese Jean-Marie Le Pen poverino, si chiama Marie.. per fortuna c’è quel Pen che ristabilisce la situazione. Va bene le pari opportunità, ma evitare il sessismo non è possibile. Un gabbiano è un gabbiano, non è una gabbiana. La patta, se sono pantaloni da uomo diventa il patto? O il pacco? E se dico «pacco» faccio discriminazione sessuale? Tra qualche anno andremo al cinemo e a teatra?

Già che ci siamo, anche il sempreverde «no alla violenza sulle donne» è sessista perché sottende che per usare violenza senza sensi di colpa si può picchiare un uomo. E che dire del «femminicidio»? Una donna italiana ha, in tutta la sua vita, una probabilità dello 0.05% di subire un omicidio. Per fare un confronto, è la stessa probabilità di morire in un incidente con un trattore: circa 150 decessi l’anno (dati Asaps 2010).  Ma nessuno parla di «trattoricidio».

In Italia il tasso di suicidio di uomini separati è di 284 per milione l’anno (dati Eures 2009) anche a causa delle sentenze che privano i papà dei loro figli, della casa e del reddito. E come mai non esiste nessun «divorzicidio»? È come la storia delle quote rosa. Le quote rosa sono sessiste, perché pretendono che una donna sia scelta per il suo sesso invece che per le sue capacità.

A Margareth Thatcher e Angela Merkel non sono servite le quote rosa. Già che ci siamo, perché non chiedere quote rosa affinché metà degli spazzini siano donne? O la metà dei minatori che lavorano 200 metri sotto terra siano donne? Che poi, è risaputo che le donne sono più intelligenti degli uomini, sono più forti, sono numericamente molte di più e vivono anche più a lungo.

Se proprio volessimo equilibrare le forze in campo dovremo istituire una quota rosa pro maschi. Certo non potrebbe essere rosa. Resta solo da decidere il colore. Nera? Marrone? Blu di Prussia? Grigio pirla?

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