Madonna in pelliccia, un'ossessione turca

Madonna in pelliccia, un'ossessione turca

di Paolo Ghezzi

Ossessioni. Ossessioni. Non si vive di sole ossessioni. Ma si può vivere senza? Senza neppure una piccola, magari dolce e gentile ossessione? Ossessionato da un volto di donna che gli ricorda una Madonna, esattamente la Madonna delle Arpie di Andrea Del Sarto (tavola del 1517, si vede agli Uffizi) è un giovane turco, Raif, ai bei tempi in cui ad Ankara l'ossessione non era necessariamente la religione, il Pkk, la guerra santa o Erdogan, ma poteva essere anche un volto di donna.

«La Madonna col cappotto di pelliccia» è un romanzo dello scrittore turco Sabahattin Alì, ambientato negli anni Venti, scritto nel '41, ritradotto e ripubblicato di recente.
Raif, mandato dal padre a Berlino a imparare i segreti dell'industria del sapone profumato, in realtà s'industria a cercare la pittrice, di nome Maria Puder, il cui autoritratto l'ha paralizzato e «imprigionato» fin dalla prima visione in un museo. Da quella Madonna cinquecentesca, la berlinese novecentesca ha ereditato uno sguardo chetamente malinconico, rivolto verso il basso, quasi noncurante del bambino che ha sul grembo, come se custodisse un segreto che sfugge perfino al pittore che l'ha ritratta.

Sembra una cameriera, osserva l'autore, che contempla rassegnata il bambino che è precipitato dentro il suo mondo, grazie alla gentilezza di un uomo che non si può nominare. Ma in quegli occhi di donna-Madonna Raif annega e insieme trova il senso del suo respirare. Non sarà una storia a lieto fine (poche ossessioni lo sono): nemmeno quella dello scrittore, che sarà ucciso nel 1948 in circostanze misteriose, tentando di attraversare il confine tra Turchia e Bulgaria. 

Nella sua storia turco-tedesca non contano nulla l'etnia, la cultura, la religione: del tutto assente Dio, Allah o Gott che sia, la partita è tutta tra due esseri umani che si parlano ogni giorno per ore e per ore camminano nel freddo di Berlino e scoprono di non voler fare nient'altro. La vita grigia di Raif trova un senso solo in Maria, dichiaratamente scettica sull'amore. Prima e dopo di lei, solo noia esistenziale. Dopo la morte di lei, quando lui era lontano e ignaro in Turchia, ci sarà per Raif solo rimpianto che consuma.

Sabahattin Alì vuole ribadire, con la sua inimitabile madonna, un'antica verità: solo l'amore salva eppure neanche l'amore salva.

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