Chi parla male, pensa male

Chi parla male, pensa male

di Renzo Moser

Non capita spesso che uno dei tanti graffiti che via via compaiono su qualche muro delle strade di Trento ti colpisca. Di solito scivolano via.
Questo, invece (via Verdi, a Trento), mi ha colpito e mi ha fatto pensare.

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Forse perché qualche ora prima, alcuni commentatori su Facebook ci avevano bollato come un giornale di paraleghisti, sempre pronto a sparare a zero su immigrati e rom, mentre altri lettori, in merito alla stessa notizia, ci accusavano di essere un covo di comunisti, asserviti alla cupola giudo-plutaica-massonica che vuole il meticciato universale, con un pizzico di teorie gender e presepi negati...

Per farla breve, i tanti (tantissimi, per fortuna) commenti che riceviamo sul nostro sito (che vengono moderati prima della pubblicazione) e che vengono postati sulla nostra pagina Facebook (quelli non li possiamo moderare, possiamo solo intervenire ex post, eliminandoli dalla pagina ma non da Fb) talvolta rappresentano un problema.

Perché? Nell’ordine: razzismo, violenza, insulti, diffamazione, accuse non verificabili, violazione della privacy: c’è un po’ di tutto. Quei commenti non passano, e in fondo è anche una forma di tutela nei confronti di chi li scrive. Anche se la tentazione di lasciali lì, nella speranza che l’autore capisca una buona volta le bestialità che ha scritto e se ne vergogni almeno un po’, talvolta c’è.

Siamo sempre connessi, e quindi abbiamo la possibilità di commentare qualsiasi cosa a qualsiasi ora e in qualsiasi posto. Solo questo fatto, probabilmente, fa cadere un po’ di «filtri naturali», non fosse altro perché ci impedisce di fatto di riflettere un pochino prima di scrivere.

E allora vai di luoghi comuni, pregiudizi, leggende metropolitane, scie chimiche e affini. E quando non sai più cosa replicare ci sono sempre gli insulti. O le accuse ai censori, perché «il mio commento è scomodo» e voi «siete servi della politica».

Ma a nessuno viene mai in mente, invece, che forse con le parole ha esagerato? Che le ha usate male? E che quindi ha pensato male?   

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