Il Fenomeno e i fratelloni

Il Fenomeno e i fratelloni

di Giorgio Lacchin

Stephen Curry fa sempre il fenomeno e Golden State continua a vincere: 20 su 20 dall’inizio del campionato Nba. In casa di Charlotte - una signora squadra - Curry ha messo assieme 40 punti, 3 rimbalzi e 5 assist in 31 minuti con 14/18 al tiro (8/11 da tre punti). Nel 3° quarto ha segnato 28 punti, inclusi gli ultimi 24 della sua squadra, e nel 4°, visto che i Warriors erano in netto vantaggio, è rimasto comodamente seduto in panca. È stata la quarta volta stagionale in cui Stephen ha segnato un quarantello entro la fine del 3° quarto.

Anche i fratelli Gasol sono andati a mille all’ora questa settimana. Ha cominciato Marc portando Memphis alla vittoria contro New Orleans: per lui 38 punti (massimo in carriera), 13 rimbalzi, 6 assist e 4 stoppate. E il giorno dopo è arrivata la risposta di Pau: 26 punti, 19 rimbalzi, 3 assist e 4 stoppate per trascinare l’ottima Chicago contro Denver e il povero Gallinari.

Lo spagnolo Pau Gasol ha 35 anni ma il tedesco Dirk Nowitzki ne ha due di più, eppure è tirato a lucido. Dirk è uno dei tre soli giocatori (con Curry e Durant) a tirare quest’anno con almeno il 50% dal campo (raggiunge il 50,4), il 40% da tre punti (44,6) e il 90% dalla lunetta (90,6) e segna 17,5 punti a partita.

Dai giganti (Marc Gasol è 2,16, Pau e Dirk 2,13) al piccoletto Isaiah Thomas, che sarà pur alto un metro e 75 ma se la cava che è un piacere. Le «medie» del 26enne play parlano chiaro - 20,8 punti e 6,3 assist - e Boston può sorridere.

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