Il Chelsea vuole uno stadio da 60 mila spettatori

di Paolo Micheletto

Nei maggiori campionati europei di calcio - Italia esclusa - lo stadio rappresenta un elemento fondamentale per l’identità di una squadra. Tutte le maggiori società hanno uno stadio di proprietà: per fare un esempio, le tante squadre di Londra giocano ognuna nella propria «casa», a differenza di quanto accade in Italia, dove Inter e Milan si «dividono» San Siro e Roma e Lazio si alternano all’Olimpico.

In Inghilterra - è noto - negli ultimi vent’anni è stato realizzato uno sforzo enorme sulla sicurezza: stadi moderni, via ogni tipo di barriera, presenza massiccia degli steward pagati dalle società, che al minimo pericolo possono consegnare i tifosi alla polizia, solo posti a sedere. Certo, è giusta la solita obiezione: i prezzi dei biglietti sono molto cari, ma il servizio è di altissimo livello. Con un pacchetto di misure restrittive, quindi, la terra dei famigerati hooligans è tornata ad essere il paese del campionato di calcio più importante del mondo (la Premier League è nata nel 1992 e da allora il fatturato è esploso). In Inghilterra si va allo stadio anche per fare i tour turistici, per fare acquisti, per vivere la partita nelle ore precedenti. E si portano i bambini.

Classifica personale degli stadi da visitare in Gran Bretagna: 1) Celtic Park (a Glasgow, ci gioca il Celtic); 2) Anfield (Liverpool); 3) Emirates stadium (Londra, Arsenal); 4) Anfield Road (a Manchester, gioca Manchester United); 5) Stamford Bridge (Londra, Chelsea); 6) Upton park (Londra, West Ham); 7) Ibrox park (Glasgow, Rangers); 8) Wembley (Londra, nazionale inglese).

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Ieri il Chelsea ha presentato la domanda per avviare i lavori che porteranno la capienza da 41 mila spettatori a 60 mila allo Stamford bridge (nella foto sopra). La spesa prevista è di 500 milioni di euro, pagati of course da Roman Abrahamovic: solo questa cifra non avrebbe senso in Italia. Tra gli obiettivi annunciati dalla società del magnate russo, si vuole arrivare ad avere «una splendida vista sul calcio da ogni posto» e migliorare tutte le strutture extra-partita, come il museo e i punti vendita.

È previsto l’accesso direttamente dalla stazione della metropolitana di Fulham Broadway (District line): allo stadio, infatti, in Inghilterra si va a piedi, visto che attorno non esistono parcheggi. La notizia è stata pubblicata sul sito della società, con un Messaggio ai nostri tifosi e ai nostri vicini. Ora il progetto verrà esaminato dal London Borough di Hammersmith e Fulham. Tutti i dettagli su www.lbhf.gov.uk/stamfordbridgegrounds.

In concomitanza con i lavori, il Chelsea dovrà trovare un altro stadio dove giocare, almeno per tre campionati. Dal 2017 al 2020 la casa temporanea (in affito) sarà Wembley.

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