Educhiamo i bambini. Anche al buon cibo

Educhiamo i bambini. Anche al buon cibo

di Francesca Baraldi

Nel mio ultimo articolo ho dato 5 consigli per una spesa consapevole: se l’obiettivo è una alimentazione che porti a stare bene ed in salute, è indispensabile selezionare con cura quello che mettiamo nel carrello della spesa.

Questo vale per noi ed influenza anche il resto della famiglia , perché i nostri acquisti alimentari sono condivisi e gustati da altri, adulti e/o bambini. L’educazione alimentare quindi parte da noi, in prima persona ed ha una importante ricaduta su altri, specie sui bambini. Come insegniamo ai nostri bambini ad essere educati, a dire grazie, a lavarsi i denti dopo i pasti, così dovremmo fornire loro gli strumenti per acquisire naturalmente dei comportamenti corretti riguardo all’alimentazione ed al cibo, nell’ottica di un sano stile di vita.

I bambini ci osservano, ci seguono, ci imitano, come dimostra questo famoso video su youtube:

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Spesso ce ne dimentichiamo e scegliamo la strada più comoda e veloce. Compro una merendina quotidiana  perché è comoda, tanto ai bambini piace e la possono mangiare stando tranquilli davanti alla tv; invece preparare con i piccoli una torta o un dolce, necessariamente semplici come ricetta, vorrebbe dire stare con loro delle ore, con alla fine anche una cucina da riordinare.

La fatica ed il tempo impiegati però potrebbero essere ampiamente ripagati dalla soddisfazione di una vivanda autoprodotta, manipolata magari a più mani, con impiego di ingredienti genuini e forse l’acquisizione da parte dei piccoli di termini nuovi, quali unità di misura casarecce (un pizzico, un cucchiaio, un bicchiere….) e verbi come sbattere, impastare, lavorare, infornare ecc. . Il contatto con le sostanze che creano il cibo combina realtà e magia, stimola l’interesse per odori, sapori, processi naturali, può creare domande stimolando il dialogo genitore-bambino, mentre il cibo confezionato, pur nella sua praticità, risulta estraneo al mondo infantile. Penso che anche agli adulti serva di tanto in tanto scegliere alimenti base e poi cucinarli collettivamente, da attori e da spettatori anche.

Che dire poi della frutta e della verdura, che per lo più non richiedono impegno di tempo: se io per prima non consumo tanta frutta e verdura, non ne porto in tavola e non dimostro il mio gradimento, come posso lamentarmi che i miei bambini non la mangiano? Ultimo, ma non meno importante, la selezione del tipo e della qualità degli alimenti, dato che siamo noi a fare la spesa; se vogliamo che i nostri piccoli non mangino certi alimenti, o ne consumino in ridotta quantità, semplicemente non compriamoli. I bimbi fanno i capricci, respingono frutta o verdura? Probabilmente succede la prima volta, ma se approfittiamo dell’occasione per spiegare loro il perché di certe proposte e della loro utilità, più facilmente otterremo risultati positivi in seguito.

Nelle scuole diversi progetti cercano di promuovere la sana alimentazione: uno di questi mette gratuitamente a disposizione degli studenti frutta e/o yogurt da consumare durante la ricreazione. Ho visto tanti ragazzi non approfittare dell’offerta oppure prendere la frutta per buttarla via dopo un morso, preferendo consumare la merendina portata da casa. Questo progetto nelle scuole mi sembra un’ottima iniziativa, un piccolo inizio per cambiare le cose. Anche noi tutti i giorni possiamo cambiare le cose: non perdiamo di vista il nostro benessere in nome della comodità e della velocità e ricordiamoci che i nostri figli sono il futuro nostro e del pianeta.

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