Sì alla Color Run, ma solo quando piove

di Lucio Gardin

La Color Run comprende nel suo contratto che appena finita la gara inizi a piovere, questo per agevolare il lavoro di pulizia strade. Per quest'anno a Trento il contratto è stato rispettato. Tutti felici quindi, tranne il sindaco Andreatta: «Facevamo festa anche ai miei tempi quando finiva la scuola, ma non imbrattavamo così le strade!», poi gli hanno spiegato che era la Color Run e si è calmato. Tuttavia, che le feste di fine scuola non siano più quelle di un tempo lo dimostrano quei ragazzini di Milano beccati a sniffare colla per festeggiare l'inizio delle vacanze. Sniffavano colla! Ma chi si credono d'essere, ciclisti professionisti? Ai miei tempi se infilavi la testa in un sacchetto, era per leccare le patatine appiccicate dentro. Oggi invece i ragazzini hanno bisogno della colla, forse per tenere uniti i pensieri. Per motivi di privacy non è stata resa pubblica la loro identità, ma al primo raffreddore saranno riconoscibili dal fazzoletto incollato al naso. A dire il vero anche mio zio falegname sniffava colla, ma solo per risparmiare sulla sparachiodi: lui s'infilava un pugno di chiodi nella narice destra, inalava un po' di colla con la narice sinistra e poi starnutiva? et voilà la mensola l'era enciodà.
Comunque, hanno già stabilito che i ragazzi sono solo vittime della società e come tali non vanno puniti ma aiutati. Come i due quindicenni che giovedì hanno tentato di rapinare un'anziana a Trento. Anche loro vanno aiutati, visto che da soli non sono riusciti a rapinarla. Risse a colpi di bottiglie in via Ghiaie, furti nelle case, minorenni che girano col coltello in mano (solo nella giornata di venerdì), direi che la prossima campagna stampa pro-immigrati è il caso di farla pro-trentini. Per risolvere due problemi in un colpo solo si potrebbe liberare l'orso in via Ghiaie e vedere chi mena di più. Tanto, in Italia non sarà garantita la libertà di parola ma non manca certo la libertà di delinquenza. E la colpa è sempre degli altri. Se uno perde al gioco la colpa è dell'arbitro, se lo bocciano a scuola è colpa dei professori, se fa un incidente la colpa è dell'asfalto troppo bagnato o della macchina troppo asciutta. E avvolti nella più totale deresponsabilizzazione, continuiamo a imbarcare delinquenza e degrado. Però va detto che noi trentini siamo più predisposti ai sensi di colpa, e chi ha ideato la pubblicità pro-immigrati lo sa. A me ad esempio è bastato vedere quella pubblicità per farmi sentire in colpa di non sentirmi in colpa per non attribuirmi colpe che non ho.

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