Una lezione al centrosinistra autonomista

di Paolo Micheletto

Non c’è mai nulla di scontato in politica, nemmeno in un Trentino da sempre governato dal centrosinistra autonomista e nel pieno del renzismo a livello nazionale. La coalizione di governo esce con tanti punti di domanda e il suo primo azionista, il Pd, ha le ossa rotte un po’ ovunque, anche nei comuni dopo porta a casa il sindaco. 

Le elezioni comunali del 2015 hanno un filo comune: il centrosinistra autonomista a livello locale non è un dato definito per sempre e gli elettori puniscono le divisioni, i litigi, i candidati timidi. E in risposta all’arroganza del Pd e del Patt la risposta del centrodestra non é più nei partiti come li abbiamo conosciuti negli ultimi anni, ma nelle proposte civiche, con candidati e liste che non fanno riferimento a soggetti politici netti.
Diciamo che la lezione è che il centrosinistra se si impegna può farsi del male, mentre l’alternativa alla coalizione che in Provincia è guidata da Rossi è tutta nelle civiche e nel gettare nel cassetto Forza Italia e altri simboli che sanno di vecchio, a parte la Lega Nord che di fatto con Matteo Salvini è diventata una grande civica senza forti riferimenti solo al centrodestra.

Tra Pd e Patt c’è chi ha peccato di arroganza e ha fatto male i conti. A Rovereto Andrea Miorandi è stato vittima di attacchi interni per lunghi mesi e ora si trova in un ballottaggio pieno di insidie, mentre Francesco Valduga ha dato l’idea di non aver niente a che fare con i partiti: poca appartenenza agli schieramenti precostituiti e proposte di buon senso, come ha fatto a Pergine Roberto Oss Emer, vero fenomeno in grado di vincere due elezioni a distanza di pochi anni. A Trento Andreatta evita un ballottaggio che sarebbe stato imbarazzante ma il suo risultato equivale ad una mezza sconfitta: non è un sindaco dimezzato ma il consiglio è di cambiare tutto nei prossimi cinque anni.

Vedremo quali saranno gli effetti politici di queste elezioni. C’è una coalizione di governo che va rilanciata, che deve dimostrarsi più unita ed essere meno arrogante. Il centrodestra non esiste da anni ma cresce un movimento civico che può rappresentare un’esperienza interessante. Rossi in Provincia si è già annotato alcuni spunti e serve un rilancio della sua azione di governo. A Trento si è davanti al bivio: lo spauracchio del ballottaggio evitato serva per cambiare tutto, gli elettori hanno detto che la prossima volta il centrosinistra può pure perdere.

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