Il risveglio dei pedali, cinque mete primaverili

Il risveglio dei pedali, cinque mete primaverili

di Leo & Vero

La primavera è ormai alle porte anche se le ultime stagioni pazze ci hanno fatto perdere fiducia nel calendario. Il risveglio della Natura fa comunque tornare la voglia di saltare in sella e pedalare tra prati fioriti e nevi (poche) sciolte. I sogni di viaggio ci conducono in luoghi lontani e affascinanti ma non serve spostarsi di migliaia di chilometri per trovare mete adatte a qualche giorno di pedalata.

Ciclovie, itinerari ciclabili e piste dedicate ai cicloturisti sono nate e stanno continuando ad espandersi in tutta Europa. Meglio lasciare però le avanzate nazioni del nord alle più calde giornate estive e dedicarsi a località più insolite ma non meno intriganti.

La Puglia, per restare in Italia, si sta sempre più attrezzando per accogliere anche noi cicloviaggiatori e le temperature sono perfette per una fuga di primavera. La ciclovia dell’acquedotto pugliese, sebbene tutt’ora in fase embrionale (in previsione dovrebbe nascere una rete di 250 km pedalabili), può costituire l’asse principale di un viaggio in bici nel grande sud.

La Sicilia e le sue meraviglie storico-naturalistiche sono probabilmente troppo calde e soleggiate per un cicloviaggio estivo, ma il clima mite di questi mesi la fanno salire in cima alla lista delle mete cicloturistiche adatte alla primavera. Il periplo della Sicilia in bici potrebbe richiedere un paio di settimane, pedalando con calma e fermandosi a scoprire le bellezze di città come Ragusa, Siracusa, Trapani, Agrigento e Palermo.

La Liguria è la terra dei fiori e in primavera le mimose tingono di giallo giardini e pendii. Non esiste un metro di pianura ma moltissime sono le opportunità di percorrere strade secondarie poco trafficate. La rete ciclabile ligure presenta quattro grandi assi: la via Pedemontana, la via dei Monti, la via del Mare e la via dei Pellegrini. Sceglietene uno e se le gambe vi aiuteranno potrete sbizzarrirvi.

La Spagna sta puntando molto sulla realizzazione e valorizzazione delle vias Verdes, corridoi ciclopedonali nati spesso dalla riqualificazione di ex-ferrovie abbandonate. Tra di esse, la più lunga fino ad ora pedalabile (162 km) è la via Verde Ojos Negros che ripercorre il tracciato ferroviario della Sierra Manera, unendo Sagundo, non lontano dalla città di Valencia, alle cave di Ojos Negros nella provincia di Aragòn. La latitudine e la natura brulla ne consigliano un’esplorazione fuori dalle stagioni più classiche.

L’inverno scorso abbiamo avuto la fortuna di esplorare un po’ l’Albania in bici e ne siamo restati ammaliati. Le temperature sono già accettabili a gennaio ma l’esplosione della natura è al suo picco in primavera. Potrete pedalare tra uliveti e acque cristalline, monasteri e rovine romane, spendendo poco e godendovi una meta insolita ed un’accoglienza degna di un popolo balcanico.

Qualsiasi sia la vostra preferenza, non esitate e saltate in sella... andare in bici con le temperature miti della primavera è un piacere che nessuno si dovrebbe negare. E se non volete andare troppo lontano, le ciclabili di fondo valle del nostro trentino sono già pronte ad accogliere i primi turisti.

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