La sinistra della sinistra contro Renzi

di Paolo Micheletto

Con un corteo molto affollato (un milione di persone, è stato detto sul palco) la Cgil esce dall'angolo nel quale Matteo Renzi l'aveva confinata. Basta leggere le cronache e i Social di queste ore per comprendere come il sindacato abbia centrato l'obiettivo di rilanciare un'opposizione più efficace possibile al presidente del Consiglio.


In piazza San Giovanni c'era tanta gente che alle Europee ha votato il premier ma che ora considera Renzi come il nemico numero uno. E ora tutti a rilanciare alcuni quesiti nuovi ma antichi allo stesso tempo: quella gente in piazza può dare sostanza ad un nuovo partito? A sinistra di Renzi quanto spazio politico si può occupare? Quante sinistre possono esistere, nel mondo del 2014?
Di sicuro il sindacato non si fermerà, visto che per novembre sono già state organizzate due manifestazioni, una dei pensionati e l'altra dei dipendenti pubblici, e visto che sabato qualcuno ha annunciato il "sogno" di uno sciopero generale contro il governo.


Sinistra (o meglio, la sinistra della sinistra) contro Renzi: ecco lo scontro politico dei prossimi mesi. La vera opposizione al governo arriva dal sindacato e dai dissidenti del Pd, con un centrodestra ridotti ai margini. Non è vero che in politica non cambia mai nulla: in pochi anni il centrodestra è passato dal governo al rischio di sopravvivenza, mentre a sinistra tutto è cambiato ma ci sono sempre due anime pronte ad annullarsi. La vera rivoluzione di Renzi - se si rivelerà capace di farla - sarà di avere tanto consenso e tanta forza da non farsi uccidere politicamente dall'ex fuoco amico, come è accaduto a qualche suo illustre predessore.

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