A scuola il BANCO vince sempre

di Andrea Tomasi

insegnanteInsegnanti precari beffati? Con la firma del nuovo contratto la Provincia si impegna a contrattualizzare 338 docenti nelle scuole elementari, medie e superiori. Doccia ghiacciata per i sindacati che hanno sottoscritto l'accordo. 162 aspiranti alla cattedra arrabbiatissimi perché tagliati fuori (ma la lista è molto più lunga). Si pensava a 500 immissioni in ruolo che - dicono i dirigenti del Dipartimento della Conoscenza - ci potranno essere, ma non subito. E vai a spiegarlo a chi non ha il contratto garantito che i pensionamenti sono stati inferiori al previsto (100 contro i 200 delle proiezioni iniziali). Momenti difficili per chi tutela i diritti di chi sta in cattedra. Ma in Provincia chi sventola le carte firmate e controifirmate ha più di una ragione.
 
E carta canta. Tutto sta in quelle scarne righe del protocollo siglato l'11 giugno tra i sindacati Cgil e Cisl e l'Apran (Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale). Articolo 11, comma 1 a): "...l'amministrazione provinciale si impegna ad effettuare nelle procedure per l'anno scolastico 2014/2015 immissioni in ruolo (assunzioni a tempo indeterminato, ndr) tramite la copertura del 100%dei posti vacanti dopo i pensionamenti e alla copertura dei posti disponibili inseriti in dotazione organica provinciale speciale, FINO a 500 assunzioni a tempo indeterminato".
 
Caduto nel vuoto l'appello di Gilda e Uil Scuola a non firmare il contratto (appello lanciato a Cgil e Cisl), il giorno dopo è quello delle polemiche. Del "premio coerenza" Pietro Di Fiore (il segretario della Uil Scuola) non se ne fa un bel niente. È legittimo da parte sua aspettarsi un aumento dei tesseramenti da parte dei prof tagliati fuori come delle figurine, ma non sembra, questa, un'epoca di grandi slanci sindacali da parte dei cittadini-lavoratori. Dalle pagine dell'Adige proprio Di Fiore ha illustrato in cosa consiste l'incasso della Provincia, in cambio di "poche" assunzioni di docenti: 1) l'introduzione di un sistema locale di reclutamento degli insegnanti (diverso da quello nazionale); 2) il blocco della mobilità triennale dei docenti; 3) la messa a regime, nel contratto,  dell'attribuzione delle posizioni stipendiali (i gradoni) solo attraverso economie (risparmi) all'interno del comparto; 4) il taglio dell'organico per l'attività di assistenza degli alunni delle medie in mensa (fino a 60 cattedre) con un abbassamento da 35 a 26 euro della tariffa oraria; 5) un Foreg di 1,5 milioni di euro; 6) l'aumento delle ore annue extra (30 ore didattiche ulteriori, caricate in un capitolo che invece sarebbe dedicato ad attività funzionali all'insegnamento; a queste 30 ore si aggiungono altre 10 ore, quindi sempre 40, per la realizzazione del progetto di istituto)
 
Una categoria, quella degli insegnanti, che non riesce neanche a intenerire, ad avere la solidarietà degli altri lavoratori: prof sovraesposti e a volte eccessivamente lagnosi (quando si dice "non farsi voler bene anche quando si ha ragione").
 
"Non possiamo accontentare tutti" si è detto in Provincia. Gli Stati Generali di Nicola Zuin e Alessandro Genovese ripetono che loro l'avevano detto. "A quel tavolo di contrattazione qualcuno ha barato - dice Genovese - Quando qualcuno bara, gli altri giocatori se ne dovrebbero andare". E il BANCO, rappresentato dal presidente della Provincia Ugo Rossi, VINCE, anche questa volta.
 
(foto da internet)
 
 
 

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