F35, possiamo darci un taglio

I pacifisti italiani da tempo chiedono di ripensare questa spesa enorme (14,3 miliardi di euro in 15 anni per  l'acquisto di 90 caccia bombardieri). Ora persino la neo ministro della Difesa Pinotti parla apertamente di "riduzione" in ottica di risparmio. Una riduzione degli F-35, che "è lecito pensare"; e la chiusura di 385 caserme con la creazione di una task force per gestirne la vendita.

di Luigi «Gigi» Zoppello - No

f35I pacifisti italiani da tempo chiedono di ripensare questa spesa enorme (14,3 miliardi di euro in 15 anni per  l'acquisto di 90 caccia bombardieri). Ora persino la neo ministro della Difesa Pinotti parla apertamente di "riduzione" in ottica di risparmio. Una riduzione degli F-35, che "è lecito pensare"; e la chiusura di 385 caserme con la creazione di una task force per gestirne la vendita. Sono i due principali impegni presi dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, nel prospettare una piano di spending review per il comparto. Una cura dimagrante già avviata dal precedente governo, per ridurre da "190mila a 150mila i militari di Aeronautica, Marina, Esercito da qui al 2024", ha ricordato Pinotti,  assicurando che "già nei prossimi anni scenderemo a 170mila". Le unità del personale civile passeranno da 30 a 20mila. Saranno chiuse 385 caserme e presidi militari e "entro un mese" Pinotti conta di presentate in Consiglio un  provvedimento ad hoc per definire una task force che "metta in fila Difesa, Demanio, enti locali" e si occupi della vendita dei beni. In fatto di tagli, il capitolo più spinoso si chiama F-35, "i cacciabombardieri nemico per eccellenza nell'immaginario comune". Nei giorni scorsi il ministro aveva già detto che c'è la disponibilità a "rivedere anche grandi progetti". Il piano F-35 è un grande progetto da 14,3 miliardi di euro in 15 anni per l'acquisto di 90 caccia: 60 a decollo convenzionale (costo medio 74 milioni di euro l'uno) e 30 a decollo verticale (88 milioni di euro l'uno), parte dei quali (una ventina) da impiegare sulla portaerei Cavour. Oggi Pinotti è stata più esplicita, ha ribadito l'impegno a "ripensare, ridurre e rivedere" e ha detto che "è lecito immaginare una razionalizzazione". Non solo sugli F-35, certo. Ma anche sugli F-35. Alla base, "la domanda che dobbiamo porci è: ci serve l'Aeronautica? ci possono essere minacce per le quali ci serve una difesa da parte dell'Aeronautica? quale tipo di protezione ci può servire? Se non ti fai prima queste domanda - ha spiegato - è difficile poi dire: 90, 100, 30, zero, uno. C'è un impegno assunto dal governo con il Parlamento, un'indagine conoscitiva in corso", partita nel luglio scorso: "è importante attenderne la fine". Da sottolineare il fatto che in commissione Difesa alla Camera il Pd (partito dalle cui fila proviene anche il ministro) ha già fatto emergere un orientamento favorevole al dimezzamento degli F-35.
 

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