Gli uomini e noi

Alcuni collettivi femminili hanno deciso che oggi, nei cortei e nelle manifestazioni organizzate in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere, gli uomini non potranno sfilare al fianco delle donne. Ma è un errore.

di Giorgia_Cardini

Alcuni collettivi femminili hanno deciso che oggi, nei cortei e nelle manifestazioni organizzate in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere, gli uomini non potranno sfilare al fianco delle donne.

Che ci sia bisogno di dare visibilità, anche in modo forte, ai problemi che le donne affrontano ogni giorno (violenze fisiche e psicologiche, sovvraccarichi familiari, discriminazione sul lavoro) è fuor di dubbio. Ma che la battaglia contro gli abusi e i soprusi si possa vincere escludendo dal campo gli uomini è un abbaglio, l'errore più grave che le donne possano commettere.

Gli uomini non sono solo quelli contro cui oggi manifesteremo la nostra indignazione. Sono anche altri. E senza la voce di coloro che ci stimano e valorizzano sul lavoro, che considerano le nostre opinioni nella vita, che leniscono le nostre fatiche e i nostri dolori nell'intimità, non avremo mai fiato abbastanza.

Loro - questi amici, colleghi, compagni, questi uomini "normali (non "eccezionali") - sono i nostri migliori testimonial, i padri di figli maschi da educare in modo diverso.

Nel rispetto delle donne. Che è poi il rispetto della propria intelligenza e di se stessi.

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