Le parole di Francesco

C’è qualcosa di singolare, nell’attesa fibrillante e poi nella meraviglia con cui tutti, credenti e non credenti, accolgono le parole e gli atteggiamenti di papa Francesco.

di Giorgia_Cardini

C'è qualcosa di singolare, nell’attesa fibrillante e poi nella meraviglia con cui tutti, credenti e non credenti, accolgono le parole e gli atteggiamenti di papa Francesco.

Che siano di incoraggiamento ai giovani, di speranza per i malati, di monito ai potenti, di rimprovero colorito ai ladri di Stato e di Regione, che siano abbracci, sorrisi, pollici alzati, consigli "farmaceutici" (come ieri) e dimostrazioni di modestia, le analisi e i titoloni sui giornali sono assicurati.
Ma quanto dice e fa questo pontefice non è nulla di più di quanto diceva e faceva Gesù Cristo, duemila anni fa. È che, nel frattempo e in questo tempo di rabbia, di quegli insegnamenti di pace, tolleranza, amore tutti noi abbiamo perso memoria: cosicché ora, il «verbo» di Francesco s'incide su una tabula rasa, solcandola in profondità. Speriamo solo che non sia fatta di sabbia...

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