I grillini: se abbiamo perso la colpa è dei media

Autogiustificazione di comodo per la sconfitta delle amministrative. Ma l'onda dello Tsunami, dopo essersi abbattuto sulla politica, si è ritirato.

di Fabrizio Franchi

In politica le sconfitte fanno male e a caldo nei commenti non si ammettono mai i propri errori, ma si cerca sempre una giustificazione. Lo hanno fatto i partiti tradizionali per decenni, lo hanno fatto i partiti della Seconda Repubblica.

Ora anche i "nuovi" grillini si sono adeguati a questi comportamenti e al termine dello spoglio di queste elezioni amministrative hanno usato gli stessi identici refrain: da un lato si è sminuito il voto amministrativo, sostenendo che il M5S se lo aspettava perché i candidati locali erano "sconosciuti", dall'altra che la colpa è tutta dei media. Comoda scappatoia per non analizzare le ragioni di una sconfitta.

Ma anche accettando le loro ragioni viene da chiedersi per quale motivo il dimezzamento dei voti (se non peggio) dei grillini è omogeneo ovunque, in tutto il Paese. Dalla Sardegna al Lazio, dalla Liguria al Friuli, da Avellino a Brescia. E' evidente che ci sono ragioni più profonde che l'essere degli sconosciuti, mentre Beppe Grillo è unanimemente famoso. Se davvero fosse così sarebbe meglio farsi qualche domanda sulle reali ragioni del voto ottenuto a febbraio. Ma poiché il malessere intercettato dal M5S è reale, è evidente che c'è qualcosa di più. Lo dimostra il fatto che - solo per fare i primi esempi che vengono in mente - prima delle elezioni politiche anche alle amministrative di Parma e di Mira i grillini non erano molto conosciuti eppure hanno vinto, prendendosi la poltrona di sindaco. Quindi si tratta di una giustificazione un po' farlocca.

Per non parlare delle accuse ai media. Ci avevano raccontato, grillini e commentatori loro amici, come era cambiata la comunicazione, con Grillo che snobbava le tv e proprio per questo avrebbe vinto. Poi, l'onda dello tsunami, come prima si è abbattuta poi si è ritirata, riprendendosi malamente i voti ottenuti. E ora ecco la spiegazione grillina: "I media ci hanno snobbati e attaccati". Due analisi che cozzano. Tanto più che hanno dalla loro parte testate giornalistiche e giornalisti importanti sempre pronti a lisciare loro il pelo.

Si tratta di analisi contradditorie e che dimostrano anche lo stato confusionale attuale - più che del M5S - di Grillo e Casaleggio, i veri dominus della politica dei pentastellati. In tre mesi, con comportamenti oscillanti tra l'ingenuità e la sciatteria, hanno buttato un patrimonio enorme di voti e di credibilità che ora sarà difficile riuscire a recuperare.

Molti, non solo grillini, puntano il dito sull'astensionismo, cercando di spiegare che nessuno deve esultare e che la scarsa affluenza darebbe ragione al M5S sulla disaffezione dei cittadini . E' vero solo in parte. Perché l'alternativa ci sarebbe stata: cioè loro. Ma neppure loro hanno saputo intercettare questi milioni di persone che hanno deciso di astenersi e certi tentativi di attribuirsi quei voti sono risibili, perché o sei per l'astensionismo in maniera molto chiara, oppure se vuoi giocare la partita e sei in campo cerchi di farti votare, non esiste una terza via.

Così ora accusare i media, lamentarsi delle scarse presenze televisive, fa quasi tenerezza. Ma come, cari grillini, non ci avevate spiegato che il giornalismo è morto e che ora conta solo la rete?

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