Il vino è cancerogeno, no, fa bene al cuore

C'è chi dice che il vino rosso bevuto ai pasti protegge il cuore, e chi sostiene che anche un solo bicchiere di alcol al giorno aumento il rischio di tumore, anche al seno.... In vino veritas

di Barbara Goio

Nella tana del lupo. Che però li ha accolti con gentilezza e rispetto. Questa l'esperienza decisamente insolita che hanno sperimentato dei due tra i maggiori esponenti del popolo no-alcol che si sono trovati alcuni giorni fa al Mas dela Fam di Ravina su invito degli organizzatori dell'evento Skywine - Buon vino trentino. Una provocazione che ha alzato il livello di curiosità tra gli addetti ai lavori e tra i tanti appassionati di tastevin e bollicine.

 

 

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"Il vino è veleno, e chi osa criticarlo viene demonizzato" hanno detto lo scrittore Alessandro Sbarbada e lo psichiatra Enrico Baraldi, coautori di "La casta del vino" e "Vino e bufale"  due libri che sono ormai due manifesti della cultura no-alcol.

"Il vino consumato con consapevolezza e senza abusarne è un alimento ricco di preziosi elementi che fanno bene alla salute" hanno risposto il medico Marco Maistri e il farmacologo dell'Università di Verona Giampaolo Velo.

A fare da moderatore, apertamente di parte, l'enologo e profondo conoscitore di terroir e vini Angelo Rossi.


Facile fare demonizzazioni da una parte e dall'altra, se non fosse che i libri degli anti-alcol sono editi da "Stampa alternativa", editoria di razza che mai suggellerebbe libri proibizionisti, e il fatto che al Mas dela Fam tra i pro-alcol si trovavano uomini di profonda conoscenza e amore per la propria terra, i primi a schierarsi contro l'abuso di sostanze alcoliche. Un evento dunque fortemente simbolico, con il numeroso pubblico che zigzagava tra le dissertazioni di Baraldi e Sbarbada, impe

gnati a snocciolare dati estremamente inquietanti, e gli espositori disseminati ad offrire il meglio delle loro cantine. 

 

181412201_2ed98822_0bcf_47bc_85b3_4d16c4fdcbbf.jpgIl dato più eclatante rivelato da Sbarbada e Baraldi è che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità e il Jama (Journal of the American Medical Association) bere anche un solo bicchiere di vino al giorno non solo non fa bene ma aumenta in maniera sensibile le probabilità di ammalarsi di cancro al fegato, alla bocca, all'intestino e, per le donne, al seno. "Tre -sei bicchieri a settimana di bevanda alcolica, non importa se birra, vino o superalcolici, aumentno nelle donne la probabilità di contrarre il cancro al seno del 15 per cento; se i bicchieri sono due al giorno, l'aumento è del 51 per cento". Da brividi.

 

Secondo i due divulgatori su questi dati accettati in tutto il mondo, in Italia vi è una sorta di embargo, a tutela degli interessi di categoria. Che sono così forti, sostengono i due coautori, da "portare avanti una campagna di stampa esattamente contraria". E nel mostrare i titoli apparsi sulla stampa nazionale che dicono "Chi beve campa cent'anni" e "Il vino rosso allunga la vita" hanno spiegato come l'ipotetico effetto protettivo a livello coronarico, a lungo attribuito al resveratrolo che si trova nella buccia degli acini d'uva, sia una bufala scientifica bella e buona.
Purtroppo per chi ama bere un buon bicchiere di vino, e che così credeva di proteggere il benessere anche fisico del proprio cuore, i dati scientifici danno ragione ai due no-alcol. Di più, il paradosso francese, quello per cui in Francia anche se si mangiano tanti grassi, non ci si ammala così tanto di cardiopatie perché il consumo di vino dà una mano a contrastare gli effetti del colesterolo, è stato smontato da ripetuti studi internazionali.

 

 

A difesa del vino hanno parlato Maistri e Velo, che hanno sottolineato come l'adozione della dieta mediterranea, riconosciuta preziosa proprio dall'Oms, comprende l'uso moderato di vino, specialmente rosso e ai pasti. E se persino Ippocrate considerava l'uso del vino "meraviglioso e appropriato" e intere società sono evolute con la presenza di questo "alimento" ricco di sostanze diverse, la sua presenza sulle tavole non può essere così perniciosa. Inoltre, imparando ad apprezzare il buon vino genuino, si compie tutta una serie di considerazioni sul mangiare sano e sul consumare prodotti coltivati nel rispetto della natura.

 

 

vino uva

 

A sostegno della tesi sulla salubrità di un poco di vino ai pasti, i due medici hanno portato le tesi pubblicate sul prestigioso "Lancet" e il fatto che il resveratrolo è solo uno dei tantissimi composti preziosi di cui sono ricche le bucce degli acini d'uva e che finiscono nel vino.


Il tema è sicuramente caldo e muove enormi interessi. Quello che resta sul piatto, anzi nel calice, sono alcune idee su cui tutti i relatori si sono trovati d'accordo: l'abuso di alcol va evitato sempre, c'è bisogno di un'informazione più coraggiosa e indipendente (nessuno dimentica le tante campagne anche mediche a favore del tabacco) e l'alcol va evitato quando si guida e in gravidanza. Quanto al rischio di tumore, l'importante è esserne informati: il proibizionismo, sia che riguardi le bevande alcoliche che le informazioni importanti, ha sempre e solo fatto del male. In fondo, in vino, veritas.

 

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