Sciopero Cgil: ma ormai non serve più

di Paolo Micheletto

TRENTO - La Cgil ha proclamato per la giornata di mercoledì 14 novembre lo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati a livello nazionale. Sì, perché si deve onorare la "Giornata europea di mobilitazione promossa dalla Confederazione europea dei sindacati", per protestare contro le politiche di austerity attuate dall'Unione Europea. L'astensione dal lavoro in tutti i settori in provincia sarà di otto ore: Trento si preparà quindi ad ospitare l'ennesimo sciopero, con tanto di manifestazione studentesca.


La Confederazione europea dei sindacati ha obiettivi ambizioni. Si punta cioè ad "una nuova governance europea per la politica economica a favore della crescita e dell'occupazione, una politica industriale comune per sostenere l'economia verde e l'innovazione, la mutualizzazione dei debiti sovrani tramite gli Eurobond, l'attuazione della Tobin tax in tutta l'Unione europea, l'armonizzazione dell'imposizione fiscale di base sulle imprese". Tutto vero: lo si legge in un comunicato diffuso dalla Cgil trentina.


Grande rispetto per chi scenderà in piazza per manifestare le proprie convinzioni. Ma domani l'Europa non cambierà, dopo lo sciopero. I poveri lavoratori si ritroveranno solo con una giornata in meno in busta paga. E i sindacati non possono chiedere altri sacrifici del genere ai loro iscritti. Lo sciopero è uno strumento ancora efficace o viene utilizzato in maniera eccessiva? Noi riteniamo che scendere in piazza domani non sarà molto utile al Trentino, all'Italia e al Paese.

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