Berlusconi e i globuli rossi (comunisti!)

di Lucio Gardin

Ho partecipato come moderatore a un convegno sulla medicina al recente Festival delle Professioni di Trento. Mi sono studiato un po' la materia. Ovviamente è stato uno studio leggero, diciamo moderato (poiché ero moderatore non avrei potuto fare diversamente).
Però mi è bastato per pormi delle domande esistenziali sul mondo medico. Ad esempio, perché tre civette sul comò facevano l'amore con la figlia del dottore?
E soprattutto, quello che non ho mai capito è perché il dottore si ammalò?
Io non avrei mai potuto essere un bravo medico, perché quando vedo sangue, svengo. Mi viene male solo a pensare di guardare un televisore al plasma. A questo si aggiunga che non ho grandi conoscenze mediche; la prima volta che ho sentito parlare di «laboratorio di terapia cellulare» pensavo fosse una stanza dove si ricaricano i telefonini.
Però, come dicevo, mi sono posto delle domande. Ad esempio, un dentista senza esperienza può andare per sdentativi? Un dentista povero può dormire sotto un ponte? (dentista/povero è chiaramente un ossimoro). Guardare in bocca a qualcuno, è contro la molare? Sarà vero che Berlusconi è andato a farsi togliersi i globuli rossi perché credeva fossero Comunisti?
A parte questi dubbi intelligentissimi, una cosa mi è chiara: i continui tagli alla sanità stanno procurando seri problemi. In certi ospedali quello che danno da mangiare ai pazienti sono le stesse cose che gli asportano (gli dicono che è la luganega del Belli), Una volta fare l'appendicite era una festa, restavi in ospedale per un mese. Oggi ti operano in day ospital e  ti dimettono che hai ancora la pancia aperta. «Dai dai che ne serve el let», «Ma sto perdendo sangue, e mi gira la testa!»; «E a mì me gira le bale! Dai dai.. circolare!»; «Ma c'ho le budella che mi escono!»; «Quel che vanza daghelo al gat!».
 Una volta se un chirurgo si dimenticava una pinza in pancia, te la regalava: «Tranquillo, se la tenga, tanto aveva bisogno di ferro»; «Ma è una pinza!». «Ma sì dai, el me offrirà en caffè.. a bon render». Oggi se ti lasciano una pinza in pancia, ti chiamano a casa ogni due giorni. «Allora, ne portelo sta pinza che ghè l'idraulico che el la zerca!».

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