Venezia e la Torre Lumiere

di Luigi «Gigi» Zoppello - No

(ANSA) - VENEZIA, 23 LUG - Con il voto favorevole del Consiglio comunale è iniziato a Venezia l'iter che potrebbe portare alla realizzazione del 'Palais Lumierè, la torre da 250 metri d'altezza proposta e finanziata dallo stilista Pierre Cardin. Inizia così un lungo cammino con l'ok al sindaco Giorgio Orsoni ad avviare la Conferenza dei servizi, che però dovrà veder verificata passo dopo passo la congruità dell'opera con il tessuto di Venezia e della sua terraferma - il progetto è previsto a Marghera - perchè, come è stato detto in Consiglio, prima di tutto viene il bene della città.
   Il via libera è arrivato con un voto bipartisan, che ha visto affiancarsi all'opposizione di centro sinistra il Pdl e la Lega. Su 31 votanti sono stati 28 i sì, tre i no ed un solo astenuto. Con il voto, contestualmente, è stata data immediata eseguibilità alla delibera, e quindi all'azione del sindaco.
   I nodi da sciogliere sono molti: vanno dalle bonifiche dei terreni di Marghera, all'impatto con una parte della città, il quasi ex polo chimico, che verrebbe completamente ridisegnato. Il tutto passando per le infrastrutture, dalla viabilità al tram, fino al via libera dell'Enac per una costruzione altissima che grava sul corridoio d'accesso all'aeroporto "Marco Polo" di Venezia.
  Il "sogno" di Pierre Cardin è quello di costruire un avveniristico grattacielo alto 250 metri affacciato sulla laguna nell'ex area industriale di Marghera. Un grattacielo composto da tre torri di 66 piani, trasparente di giorno e illuminato di notte, con alberghi, ristoranti, appartamenti di lusso e la sede dell'Accademia della Moda che il grande stilista nato in Veneto 88 anni fa vorrebbe veder sorgere nella sua terra d'origine. Il progetto che Cardin vuole finanziare vale oltre 2 miliardi di euro, migliaia di posti di lavoro ed ha il pieno sostegno della Regione guidata da Luca Zaia.
   Proprio alla vigilia del voto in Consiglio, il Governatore ha detto che "il Palais Lumiere proposto da Pierre Cardin è una grande occasione di sviluppo, di visibilità e di cultura". Sviluppo, ha osservato il governatore, perchè darà lavoro a migliaia di persone, "e Dio solo sa - ha aggiunto - quanto abbiamo bisogno di occasioni per i nostri disoccupati". "Ma è anche una grande occasione di visibilità  internazionale - ha rilevato - perchè si colloca oggi come uno dei grandi progetti mondiali su cui a livello internazionale ci sarà una forte ricaduta di comunicazione". (ANSA).
 

Il mio commento: se anche un leghista come Zaia riconosce il valore di un magnifico sogno, vuol dire che è una strada di uscita per il futuro. Solo i nostri politici trentini - forse gli unici - non hanno ancora imparato che governare non è gestire le caselle di un piccolo puzzle, ma osare e guardare lontano. Noi sempre più piccoli, i sogni degli altri sempre più grandi e scintillanti.

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