Cartelloni e cartine

di Leonardo Pontalti

Infuriano le polemiche sulla carta, quando si parla di referendum. Da queste parti,  in vista della consultazione del prossimo 29 aprile per l'abrogazione delle comunità di valle è tutto un attaccare e staccare, con i manifesti leghisti affissi dai volontari e rimossi dai cantonieri. Non per ordini superiori - precisa la Provincia - ma per legge: lungo le strade non si attacca niente, se non al di fuori degli spazi autorizzati. Ma gli esponenti del carroccio, soprattutto in Val di Sole, attaccano (senza colla, a parole): "Non c'è democrazia".

In un'altra comunità, invece, si è già votato. E il problema è sempre di carta. Non cartelloni ma cartine. A Rasquera, comune di 812 anime dell'autonomissima Comunità catalana, in Spagna (come riportano El Periòdico e presseurop.com), l'amministrazione per risanare il bilancio ha pensato di affittare alcuni terreni all’Associazione barcellonese per il consumo personale della cannabis (Abcda).

 

Una mossa stravagante, che dunque è stata precauzionalmente sottoposta a referendum tra i cittadini: bene, il 10 aprile scorso, il 56,3 per cento dei votanti ha approvato l'iniziativa. Ma il progetto si è già scontrato contro il no della Generalitat de Catalunya, la Pat con le ramblas per capirci (se in Spagna prima o poi diranno che la Provincia è una Generalitat con le Dolomiti, vi faró sapere, ma dubito). Insomma, rischia di andare tutto in fumo. Qui, vedremo il 29. Ma senza dubbio, uno scontro sulle cartine è più divertente di uno sui cartelloni.

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