E Monti aumenta la benzina

di Luigi «Gigi» Zoppello - No

Ultime notizie dal governo "tecnico": esattamente come gli altri governi precedenti, per trovare i fondi necessari alla Protezione Civile Nazionale, verrà introdotta una tassa di 5 centesimi per litro di carburante. Viene così scongiurata l'altra ipotesi: una tassa di 5 centesimi per ogni sms inviato.

Si allunga così l'elenco delle tasse che contribuiscono a fare della benzina venduta in Italia la più cara dell'Unione Europea (e non solo). Dunque: si va dalla guerra in Abissinia del 1935 fino al decreto "Cresci Italia" del Governo Monti. La guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire); la crisi di Suez del 1956 (14 lire); il disastro del Vajont del 1963 (10 lire); l'alluvione di Firenze del 1966 (10 lire); il terremoto del Belice del 1968 (10 lire); il terremoto del Friuli del 1976  (99 lire); il terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire); la missione in Libano del 1983 (205 lire); la missione in Bosnia del 1996 (22 lire); il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire); 0,0073 Euro in attuazione del Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali; 0,040 Euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92; 0,0089 per far fronte all'alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011; 0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 "Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici" (Manovra Monti) del governo Monti.

Gli aumenti più recenti, insieme a quelli che potrebbero scattare in caso di dichiarazione di stato di emergenza come prevede il decreto di riforma della Protezione civile, insieme alle impennate del petrolio, hanno contribuito al forte aumento dei prezzi degli ultimi mesi e quindi al crollo dei consumi. Secondo i dati diffusi proprio ieri dall'Unione petrolifera, infatti, a marzo i consumi di prodotti petroliferi sono scesi a circa 5,4 milioni di tonnellate, con una nuova diminuzione del 10,7% (come a febbraio) rispetto a marzo 2011. La benzina ha mostrato un calo pari al 9,5%, mentre il gasolio autotrazione dell'8,4%. I due carburanti insieme hanno subito una flessione della domanda dell'8,7%.

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