Giocate, giocate ma con moderazione...

di Renzo Moser

Sento spesso alla radio, in questi giorni, una sorta di «messaggio educativo» (stile Pubblicità Progresso) relativo al gioco. Non al gioco dei bambini, non alle tombolate natalizie, ma al gioco d’azzardo, legalizzato, beninteso. Quel gioco, per intenderci, che costa ai trentini in media 1.260 euro ogni anno, nettamente al di sopra della media nazionale che si ferma a 1.170 euro a testa.
In tutto, i trentini bruciano oltre 600 milioni di euro all’anno nella fornace dell’azzardo, tra lotterie istantanee, gratta e vinci e, soprattutto, slot machine. Queste ultime incassano da ogni trentino una media di 995 euro all’anno. In pratica, in preda al demone del gioco, paghiamo spontaneamente e, presumo, con gioia, l’equivalente, euro più, euro meno, della manovra «Salva Italia» di Monti.
Che colpo, per le casse dello Stato. Ma che grande ipocrisia quel pistolotto che invita alla «moderazione» nel gioco, al «giudizio» nelle scommesse. C’è qualcosa di più lontano dalla moderazione del gioco d’azzardo?

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