Italia / Il caso

Pisa, migliaia in piazza per solidarietà agli studenti manganellati dalla polizia

Dall'opposizione nuove richieste di chiarimenti al ministro dell'interno Matteo Piantedosi, già nei mesi scorsi chiamato a rispondere sui comportamenti eccessivi delle forze dell'ordine, appena pochi giornin fa il contestato episodio delle identificazioni da parte della Digos di alcune persone che deponevano fiori in memoria di Aleksej Navalny, appena ucciso

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PISA. In piazza dei Cavalieri, la piazza del centro di Pisa dove ieri mattina le cariche della polizia hanno impedito il passaggio di un corteo pro Palestina composto da un centinaio di studenti, si sono radunate ieri sera circa 5mila persone, secondo la quNicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana ha lanciato le «scorte democratiche» per difendere i cortei dalle cariche delle forze dell'ordineestura, per esprimere pacificamente solidarietà ai manifestanti picchiati (sei i feriti).

Frattanto sale la tensione politica e dalle forze di centrosinistra arrivano dure critiche al modello di gestione dell'ordine pubblico che sta caratterizzando la stagione del ministro dell'interno, il prefetto Matteo Piantedosi, già nelle settimane scorse chiamato a rispondere in parlamento su altri eventi simili.

"Va subito respinta ogni suggestione che vi sia un disegno del Governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico", aveva detto tre giorni fa rispondendo al question time alla Camera.

Lo stesso ministro aveva minimizzato dopo l'episodio di Milano, dove lo scorso 18 febbraio agenti della polizia hanno chiesto i documenti d'identità a una decina di persone che stavano semplicemente depositando dei fiori in memoria del dissidente russo Aleksej Navalny, in un parco, sotto la targa dedicata alla giornalista russa assassinata Anna Politkovskaya.

"L'identificazione delle persone é una operazione che si fa normalmente nei dispositivi di sicurezza per il controllo del territorio", aveva replicato Piantedosi alle critiche sull'episodio

Ieri, come in altre occasioni di questi mesi, cariche della polizia alle manifestazioni pro Palestina: sei studenti feriti a Pisa, una ragazza col naso fratturato a Firenze e un fuoco di fila di accuse e sdegno da parte del centrosinistra contro la gestione dell'ordine pubblico con richieste di chiarimenti al ministro Piantedosi.

Dal 7 ottobre, giorno dell'offensiva di Hamas in Israele, si sono svolte in Italia 1.023 manifestazioni a favore della Palestina. In 33 si sono registrate criticità per quanto riguarda l'ordine pubblico, con 157 denunciati e 26 feriti tra le forze dell'ordine. A sollevare le prese di posizioni più critiche quanto accaduto a Pisa dove un corteo studentesco improvvisato, che voleva raggiungere piazza dei Cavalieri dove si affaccia la sede centrale dell'Ateneo, è stato fermato da più cariche della polizia.

«Siamo partiti da piazza Dante dove ci eravamo radunati per fare una passeggiata in giro per la città ma dopo poche decine di metri abbiamo trovato lo sbarramento di polizia che ha poi caricato una manifestazione assolutamente pacifica, ma determinata ad andare avanti per portare solidarietà al popolo palestinese», il racconto di una studentessa.

Video con gli studenti chiusi in una strada stretta e colpiti hanno fatto velocemente il giro dei social scatenando la reazione anche del sindaco leghista Michele Conti: «Quello che è accaduto mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore. Ho telefonato a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero». A Firenze il corteo vedeva insieme Cobas, studenti e comunità palestinese: partito da piazza Santissima Annunziata aveva raggiunto piazza Ognissanti, seguendo un itinerario di cui era stato dato preavviso alle autorità.

Poi le cariche di polizia e carabinieri quando i manifestanti si sono mossi verso una destinazione non «autorizzata», il vicino consolato Usa. «La città di Firenze ha diritto di sapere perché la reazione delle forze dell'ordine sia stata così sproporzionata e violenta per una manifestazione che, seppure su un percorso non autorizzato, era pacifica e nonviolenta», le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella.

Un'interrogazione al ministro è stata poi annunciata dal Pd la cui segretaria Elly Schlein ha commentato: «Basta manganellate sugli studenti. Le immagini di Pisa sono inaccettabili: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e caricati a manganellate dalla polizia. «Ancora una volta manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza», con immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso», le parole di Conte (M5s).

Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana ha lanciato le «scorte democratiche» per difendere i cortei dalle cariche delle forze dell'ordine che ormai, con questo «governo di destra destra» sono diventate sistematiche».

«Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza» agli studenti. Riteniamo che l'uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee», commentano poi i vertici delle Scuole Sant'Anna e Normale di Pisa dove in serata ci sono stati anche manifestazioni di solidarietà agli studenti con 5mila persone in piazza dei Cavalieri.

La manifestazione solidale di ieri sera si è svolta pacificamente, vigilata a distanza da un discreto servizio d'ordine di agenti in borghese, ed è stata originata da due distinti presidi convocati alla stessa ora sotto il Comune e sotto al prefettura, rispettivamente dalle forze della sinistra radicale e antagonista e dai partiti del centrosinistra insieme a sindacati e associazionismo.

Sulla scalinata monumentale della Scuola Normale che si affaccia sulla piazza sono stati affissi striscioni con le scritte "Stop genocidio", "Palestina libera", "Basta violenza della polizia" e "No alla violenza delle istituzioni". Scanditi anche slogan "vergogna vergogna", e "caricateci ora" all'indirizzo delle forze dell'ordine.

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