Italia / Giustizia

Assalto alla sede della Cgil: condannati gli estremisti di destra Fiore e Castellino

Il Tribunale ha condannato a otto anni e sette mesi e a otto anni e sei mesi, i due leader del movimento neofascista Forza Nuova, alla lettura della sentenza urla in aula e il grido "gente come noi non molla mai"

IL FATTO La sede del sindacato devastata durante corteo no vax

ROMA. Il Tribunale ha condannato gli estremisti di destra Giuliano Castellino a otto anni e sette mesi di reclusione, e Roberto Fiore a otto anni e sei mesi, per l'assalto alla sede della Cgil a Roma, avvenuto il 9 ottobre del 2021 a margine di una manifestazione indetta per protestare contro il green pass. Dopo la sentenza di condanna dei due leader del movimento neofascista Forza Nuova, urla in aula e il grido "gente come noi non molla mai".

Nel corso della requisitoria il pm aveva ricostruito quanto avvenuto quel giorno. "Emerge dai video, che hanno cristallizzato i fatti, che siamo in presenza di eventi drammatici e cruenti con il tragico epilogo della devastazione della sede del sindacato.

Quel giorno la parte centrale di Roma è stata in mano a sconsiderati. Un giorno funesto per la città e un attacco ad un simbolo dei lavoratori e della democrazia", ha aggiunto il pm.

I momenti di tensione dopo la sentenza nel processo sono proseguiti anche fuori dall'aula.

La sentenza della prima sezione penale è stata accolta da un applauso di scherno e alcuni presenti hanno alzato il braccio facendo il saluto romano, altri con il pugno chiuso e scandendo slogan o parole come "vergogna" in direzione dei giudici.

Il 31 gennaio scorso, il tribunale di Roma aveva emesso altre due condanne e un patteggiamento in relazione all'assalto alla sede della Cgil.

Il gup, al termine di un processo con rito abbreviato, ha inflitto sette anni e due mesi a Claudio Toia, legato agli ambienti degli ultras juventini e ritenuto vicino a Forza Nuova, e cinque anni e mezzo a Mirko Passerini. Accolto il patteggiamento a quattro anni e mezzo per Emiliano Esperto. Il reato contestato è devastazione e saccheggio in concorso.

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