Femminicidio/L’estradizione

Oggi Filippo Turetta in Italia, andrà in carcere a Verona sorvegliato h24

Il 22enne arriverà dalla Germania con un volo militare. Si indaga anche sul nastro adesivo che avrebbe acquistato pochi giorni prima dell’omicidio di Giulia Cecchettin

IL FEMMINICIDIO Giulia Cecchettin ha lottato 25 minuti per difendersi
I MESSAGGI Il vocale di Giulia: "Vorrei non vedere più Filippo ma ho paura per lui"
 

VENEZIA. Questa mattina, sabato 24 novembre, con un volo militare dalla Germania a Venezia, Filippo Turetta – il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin – sarà portato in carcere, probabilmente a Verona, dove sarà sorvegliato a vista, come già nel carcere di Halle, in vista dell'interrogatorio di garanzia che deve essere ancora fissato. Per evitare che possa compiere gesti autolesionistici, si è cercato per il giovane un carcere che abbia una struttura con un reparto per protetti, come appunto quello di Verona.

Il giovane sarà sorvegliato a vista 24 ore su 24 e si troverà in una cella singola. 

Filippo Turetta avrebbe acquistato online del nastro adesivo compatibile con quel pezzo di scotch che è stato ritrovato nella zona industriale di Fossò dove Giulia Cecchettin subì l'ultima fase dell'aggressione. Si apprende inoltre che questo acquisto sarebbe stato effettuato due o tre giorni prima dell'11 novembre. Gli inquirenti sono al lavoro per valutare di contestare a Turetta l'aggravante della premeditazione e anche il reato di occultamento del cadavere.

L'interrogatorio di garanzia di Turetta non si terrà prima di lunedì. La conferma si è appresa in ambienti giudiziari.

Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha portato al mandato d'arresto europeo, emessa dal gip di Venezia Benedetta Vitolo su richiesta del procuratore Bruno Cherchi e del pm Andrea Petroni, vengono contestati allo stato l'omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva, terminata perché Giulia aveva lasciato Turetta la scorsa estate, e il sequestro di persona.

Nelle integrazioni delle indagini, però, diversi elementi, tra cui appunto anche l'acquisto di quel nastro adesivo, ma anche l'uso di uno o più coltelli portati con sé e un presunto sopralluogo che il giovane fece quel pomeriggio a Fossò prima di incontrare l'ex fidanzata, si potrebbe arrivare a contestare anche l'aggravante della premeditazione. Aggravante che porterebbe la pena massima prevista all'ergastolo, con l'impossibilità, da codice, di chiedere il rito abbreviato.

Inoltre, la Procura potrebbe contestare anche il reato di occultamento del corpo che Turetta nascose in un'area boschiva in una zona montuosa in provincia di Pordenone, vicino al lago di Barcis, a due ore circa di macchina da Vigonovo. Corpo sul quale aveva collocato anche dei teli di plastica.

comments powered by Disqus