Italia / Il femminicidio

Il papà di Filippo Turetta: «Siamo sotto shock, non capiamo come possa essere successo»

«Lo consideravo un figlio perfetto. La prima volta che si erano lasciati diceva 'io mi ammazzo', gli risponevo 'ne troverai altre, non ti preoccupare'. Siamo molto vicini alla famiglia di Giulia». Il padre della vittima: «Ci impegneremo per proteggere le ragazze, come avrebbe voluto Giulia». E poi un messaggio alle donne: «Guardatevi bene nella vostra relazione»

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VENEZIA. "Da questa vicenda deve nascere qualcosa. Noi come famiglia ci impegneremo attivamente affinché questo non succeda più, perché altre ragazze, altre donne, parlo a nome anche di Elena, faremo qualcosa": lo ha detto stasera ai giornalisti Gino Cecchettin, rompendo il silenzio dopo la morte della figlia Giulia e l'arresto di Filippo Turetta.

«Stare qui a piangere, con le mani in mano, non serve a nulla: dobbiamo proteggere le ragazze del presente e del futuro perché Giulia questo avrebbe voluto». Gino Cecchettin ha lanciato un messaggio a tutte le donne: «Guardatevi bene nella vostra relazione. Comunicare col papà, col fratello, con chiunque vi possa dare fiducia. Ma se avete anche solo il minimo dubbio che la relazione non sia quella che voi desiderate comunicatelo, perché è solo in questo modo che avrete salva la vita, per non essere qui a celebrare di nuovo un altro femminicidio. Io come padre ovviamente mi faccio delle domande e purtroppo il tempo è passato. È troppo tardi adesso. Facciamo qualcosa per chi ancora ha la possibilità di restare qua».

A fatica, anche Nicola Turetta, padre di Filippo, ha parlato stasera con i giornalisti uscendo dalla casa di Torreglia (Padova): "Siamo ancora sotto shock da quello che ha combinato nostro figlio. Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le massime condoglianze, siamo vicinissimi alla famiglia di Giulia, perché le volevamo bene . L'abbiamo conosciuta bene. Veniva qua con Filippo ci vedevano. Sembrava una coppia perfetta; nessuno riporterà più Giulia. Siamo molto vicini a questa famiglia, e non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto".

Io da padre - ha proseguito Turetta - ho pensato che fosse un figlio perfetto, perché non mi aveva dato mai nessun problema, né a scuola né con i professori, mai un litigio con qualche compagno di scuola o che altro. Mai. Con il fratello più piccolo, neanche una baruffa. Trovarmi con una cosa del genere, voi capite che non è concepibile, ci dev'essere qualcosa che è entrata in lui".

Il padre di Filippo ha accennato a "quella prima volta che si erano lasciati lui diceva 'io mi ammazzo io mi ammazzo' e 'non posso stare senza la Giulia'. Io dicevo ne troverai altre, non ti preoccupare, un po' quello che penso fanno tutti i genitori. Si son lasciati poi si son ripresi all'università. Io son sicuro che la Giulia avesse la sensazione che lui non le avrebbe mai torto un capello, perché sennò non avrebbe continuato comunque a uscire; in tutti questi anni come minimo lo vedi un ragazzo se è violento oppure un po' burrascoso".

Sulla possibilità di andare a trovare il figlio in Germania, Nicola Turetta ha risposto che "è una cosa dura. Non è che sia tornato da un viaggio. Avrei quasi preferito che la cosa fosse finita in un altro modo. Però dopo è mio figlio, e quindi ho detto che comunque la vita deve andare avanti e quindi spero di vederlo".

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