Milano / Vandalismi

Galleria Vittorio Emanuele II imbrattata dai writers: deturpato il frontone

Ieri sera (7 agosto) alle 22.28, tre ragazzi hanno raggiunto la cima del monumento e hanno iniziato a riempire la parte superiore della facciata con dei graffiti. Sentita l’allarme delle forze dell’ordine sono fuggiti nel dedalo dei tetti, come ha riferito la Polizia Locale

La Galleria Vittorio Emanuele II è stata vandalizzata, a Milano, da alcuni writers che ne hanno deturpato il frontone con una grande scritta, visibile dalla piazza del Duomo. La notizia, rimbalzata su alcuni media e social online, è stata confermata dalla Polizia Locale, intervenuta con i Vigili del fuoco.

Il fatto è avvenuto ieri, lunedì 7 agosto, verso le 22, in un filmato si vedono in azione i writers che poi sono fuggiti. I Vigili del fuoco hanno illuminato la Galleria con le fotoelettriche ma degli autori nessuna traccia. Oggi, in mattinata la Polizia Locale ha riferito che «ieri sera agenti del nucleo Duomo della Polizia locale, alle 22.28, hanno visto tre ragazzi sulla facciata della galleria che facevano i graffiti, hanno dato l'allarme e sono immediatamente saliti ma i tre intanto erano scappati nel dedalo dei tetti». Sul posto è intervenuta anche la Digos.

«Adesso basta, evidentemente anche l'imbecillità si diffonde per contagio: i responsabili di questa inutile follia siano individuati al più presto e paghino di tasca loro i lavori necessari al ripristino della facciata della Galleria Vittorio Emanuele di Milano», il commento dell'assessore regionale della Lombardia alla Cultura, Francesca Caruso, in merito all'imbrattamento della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano.

«Stiamo parlando - aggiunge Caruso - dell'ennesimo episodio di vandalismo di luoghi storici del nostro patrimonio artistico e culturale. È una escalation che non lascia spazio a tante interpretazioni: si tratta di soggetti che non hanno il minimo rispetto della nostra storia, con un grado di incultura ormai intollerabile». L'auspicio di Caruso è che i responsabili «vengano individuati in tempi brevi. Sono necessarie sanzioni adeguate non solo perché questi soggetti comprendano l'assurdità e la bestialità del gesto compiuto - conclude - ma anche per evitare ulteriori emulazioni».

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