Sanità / Malattie

Vaiolo scimmie, arriva l’allarme dell’Oms: "È un'emergenza sanitaria globale”

Il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, però lancia messaggi rassicuranti: “In Italia la situazione sotto controllo”

LONDRA. Il vaiolo delle scimmie è un'emergenza sanitaria globale. Lo ha affermato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus in una conferenza stampa. Si tratta del più alto livello di allerta dell'Oms. L'obiettivo dell'allerta è cercare di contenere l'epidemia di vaiolo delle scimmie, che ha colpito quasi 17.000 persone in 74 Paesi.

Vaiolo delle scimmie, origine, sintomi e cure: ecco quello che sappiamo

Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi silvestre - ovvero una malattia riguardante gli animali selvatici - con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano nelle parti boscose dell'Africa centrale e occidentale. Ecco quello che sappiamo (fonte: Istituto superiore di sanità).

"Ho deciso di dichiarare un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale", ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus durante una conferenza stampa, precisando che il rischio nel mondo è relativamente moderato a parte l'Europa dove è alto. Tedros ha spiegato che il comitato di esperti non è riuscito a raggiungere un consenso, rimanendo diviso sulla necessità di attivare il massimo livello di allerta. Alla fine, è spettato al direttore generale decidere.

"È un invito all'azione, ma non è il primo", ha affermato Mike Ryan, responsabile delle emergenze dell'Oms, che ha affermato di sperare che possa portare a un'azione collettiva contro le malattie. Da inizio maggio, quando è stata rilevata al di fuori dei paesi africani dove è endemica, la malattia ha colpito più di 16.836 persone in 74 Paesi, secondo il Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) il 22 luglio.

 

“Il Ministero della salute con apposita ordinanza ha già predisposto, insieme alle Regioni e Province Autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi. In Italia finora sono stati registrati 407 casi con tendenza alla stabilizzazione. La situazione è sotto costante monitoraggio ma non si ritiene debba destare particolari allarmismi". Lo dichiara il direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

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