Guerra / Il punto

Ancora bombe dopo il fallimento del confronto Putin-Guterres (Onu). Oggi Mosca taglia il gas a Polonia e Bulgaria

Dopo una giornata di escalation, anche le prime ore di oggi, 27 aprile, registrano attacchi missilistici, mentre si teme un allargamento del conflitto alla Transnistria (area russofona in Moldavia) e ad altre zone. Alta tensione fra Cremlino e Nato, Zelesnky intanto rilancia l'allarme sul pericolo nucleare

ATTACCO Russia, in fiamme deposito di munizioni vicino a Belgorod
PUTIN Ecco quello che (forse) non sapete sul presidente russo

ZELENSKY Ecco quello che (forse) non sapete sul presidente ucraino

ROMA. Un attacco a un deposito di munizioni in Russia e un raid ucraino sull'isola dei Serpenti, dove Putin ha piazzato i suoi missili Stena-10, hanno segnato la guerra in Ucraina nelle ultime ore, dopo una giornata caratterizzata dall'aumento della tensione tra la Nato e Mosca e da scontri in Transnistria che fanno temere un allargamento del conflitto.

Falliti, nella sostanza, i colloqui di ieri tra il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e i vertici russi.

Dopo un incontro con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, Guterres ha parlato per un'ora con il presidente russo Vladimir Putin, che, all'ennesima richiesta di un cessate il fuoco, ha risposto che non ci sarà pace finchè Crimea e Donbass non torneranno alla Russia.

Del conflitto riparla anche il Papa, in un messaggio a un congresso cattolico.

"Ogni guerra nasce da un'ingiustizia", ha detto, aggiungendo che "è triste vedere che l'umanità non riesce a essere capace di pensare con schemi e progetti di pace".

La ministra degli Esteri britannica Liz Truss si appresta a ribadire, in un discorso anticipato ieri sera, l'intenzione di spingere l'Occidente a un riarmo di fronte all'offensiva russa, posizione già espressa ieri in un vertice convocato dagli Stati Uniti con gli alleati.

Una posizione contro la quale Mosca ha subito replicato minacciando attacchi e rappresaglie anche nei territori dei Paesi Nato.

Anche il cancelliere tedesco Sholz cede alla richiesta di armi da parte di Kiev a cui invierà 50 carri armati di ultima generazione.

Alle 8 di questa mattina, intanto, Mosca si appresta a chiudere i rubinetti del gas a Polonia e Bulgaria, per il rifiuto da parte di quei governi di pagare le forniture in rubli.

Zelensky rilancia l'allarme nucleare accusando i russi di avere colpito indiscriminatamente siti nucleari in Ucraina, compreso quello di Chernobyl, rischiando di "spingere il mondo sull'orlo del disastro", un pericolo a suo giudizio tutt'altro che superato. Per questo ha sollecitato "un controllo globale sulle dotazioni e sulla tecnologia nucleare" russe.

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