Pandemia / La protesta

No green pass: a Trieste si riscalda il fronte del porto, nel piazzale anche un cartello "Südtirol"

Sono circa 600 i lavoratori che in queste ore si mobilitano per bloccare l'attività del grande scalo del Nordest, mentre a Genova la situazione nella prima mattinata risultava più tranquilla

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TRIESTE. È scattato questa mattina poco dopo l'alba un presidio dei portuali a Trieste, contro l'obbligo di green pass.

Alle 7 di questa mattina, stando alle prime informazioni, erano già 600-700 gli scaricatori e gli altri lavoratori del porto, che hanno avviato un'iniziativa di protesta con lo scopo di bloccare lo scalo.

Secondo testimonianze di questa mattina, nel piazzale del porto è comparso anche un cartello che apparentemente indica la presenza di rappresentanze dell'Alto Adige: vi si legge solo la parola "Südtirol" e non è chiaro se si tratti di un segno dki adesione da parte di autotrasportatori o di altri lavoratori.

Allo stato, secondo le prime stime, la maggioranza dei lavoratori del porto triestino sarebbero parte dell'iniziativa contro l'obbligo di green pass, uno sciopero che peraltro non ha ottenuto l'autorizzazione delle autorità di vigilanza.

Al momento, le 7.45 di questo atteso e temuto 15 ottobre, la situazione di Trieste sembra quella più "calda", mentre non si ha notizia di analoghe iniziative in altri scali o posti di lavoro.

Situazione più tranquilla al porto di Genova, dove in prima mattinbata risultavano solo una cinquantina di manifestanti che non andavano al lavoro.

 

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