Istruzione / Il problema

I presidi trentini e la ripartenza della scuola: «Da noi, troppo pochi i ragazzi vaccinati»

Paolo Pendenza e i problemi per settembre: dai trasporti pubblici ai doppi turni, e la profilassi «unica che ci può dare la normalità». Ma non potranno controllare chi ha la seconda dose o meno

di Denise Rocca

TRENTO. Paolo Pendenza, responsabile dei dirigenti scolastici trentini fa il punto sulla situazione scuola a poco più di un mese dalla riapertura.

I dati nazionali parlano di circa l'85% del personale scolastico vaccinato, in Trentino si è raggiunto il 67% circa. È abbastanza per riaprire le scuole in presenza?

Sono dati preoccupanti perché la percentuale trentina è ancora bassa, pur sapendo che i dati possono essere parziali perché qualche insegnante si è vaccinato senza dichiarare il proprio lavoro.Al di là della parzialità, sicuramente la vaccinazione del personale della scuola è essenziale per riprendere in presenza l'anno scolastico, sia per una maggiore tranquillità dei docenti stessi, sia perché il rischio di contrazione del Covid e quindi sostituzione del docente diminuisce. Dal punto di vista organizzativo, ma anche psicologico per un senso di sicurezza personale nel venire sul posto di lavoro il vaccino per gli insegnanti è un elemento essenziale. Per gli studenti auspico che anche loro si vaccinino il più possibile.

Come dirigenti avete concordato una linea da seguire con il personale che decide di non vaccinarsi?

Noi non sappiamo chi è vaccinato o meno, è un'informazione che rimane naturalmente riservata. Come dirigenti le uniche armi che abbiamo sono buonsenso e persuasione, non dipendono da noi determinate misure da prendere, ma vanno definite a livello omogeneo almeno sul territorio provinciale se non addirittura a livello nazionale.

Ci sono modifiche all'organizzazione scolastica per la ripresa autunnale?

Ufficialmente, sia a livello nazionale che trentino, non sono ancora uscite disposizioni specifiche. Abbiamo un'indicazione nazionale dove la distanza di un metro che si è dovuta tenere quest'anno è meno rigorosa ma aspettiamo dettagli. Per la scuola superiore, che è quella che ha sofferto di più dal punto di vista della Dad, auspichiamo il ritorno effettivo alla didattica in presenza e per farlo il nodo sono i trasporti perché ricordiamoci che nell'anno scolastico appena concluso le scuole potevano ospitare tutti i ragazzi distanziati, ma non i mezzi pubblici e da qui siamo arrivati ad avere la maggior parte dell'anno in Dad.

Ci sono modifiche all'organizzazione scolastica per la ripresa autunnale?

Ufficialmente, sia a livello nazionale che trentino, non sono ancora uscite disposizioni specifiche. Abbiamo un'indicazione nazionale dove la distanza di un metro che si è dovuta tenere quest'anno è meno rigorosa ma aspettiamo dettagli. Per la scuola superiore, che è quella che ha sofferto di più dal punto di vista della Dad, auspichiamo il ritorno effettivo alla didattica in presenza e per farlo il nodo sono i trasporti perché ricordiamoci che nell'anno scolastico appena concluso le scuole potevano ospitare tutti i ragazzi distanziati, ma non i mezzi pubblici e da qui siamo arrivati ad avere la maggior parte dell'anno in Dad.

Fra le ipotesi per risolvere la questione trasporti ci sono le lezioni a turno e l'abbonamento legato all'obbligo vaccinale. Che ne pensa?

Dei turni non abbiamo mai parlato con l'assessore negli incontri, non credo sia né fattibile né seriamente preso in considerazione. I turni a scuola aprirebbero a delle problematiche che nuovamente riguardano i trasporti, per la questione degli orari, e ne aggiungerebbero tante sul piano organizzativo per docenti e ragazzi. Sull'abbonamento per i soli vaccinati mi sembra una misura un po' estrema. D'altra parte la vaccinazione va considerata una protezione non solo per sé ma per tutta la comunità, l'unica cosa ad oggi che ci permette di poter rientrare in una sorta di normalità che tutti quanti auspichiamo. Non sono scelte semplici, ma dobbiamo fare di tutto per garantire ai nostri studenti di tornare in presenza in maniera stabile: non si possono scaricare tutti i problemi di questa pandemia sulla scuola.

Lo scorso anno ci sono stati stanziamenti straordinari per personale aggiuntivo e adeguamento degli spazi. Su quel fronte, che novità ci sono?

Al momento il bilancio per la scuola è essenzialmente un bilancio pre-Covid e anche le misure di sicurezza non potranno essere quelle dello scorso anno stante così la situazione. È importante che ci sia un bilanciamento fra misure di sicurezza da una parte e risorse messe a disposizione in modo che i dirigenti scolastici possano concretamente mettere in atto le misure di sicurezza necessarie e richieste. Chiediamo al Dipartimento che ci sia chiarezza il prima possibile, perché ormai i tempi stringono, sulle azioni che i dirigenti devono mettere in atto, evitando che questi ultimi debbano fare valutazioni a livello sanitario che non ci competono, e siano proporzionali alle risorse che abbiamo a disposizione.

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