Il giallo / Nel ravennate

Il giallo della morte di un medico e l’investigatore trentino che indagava su un buco da centinaia di migliaia di euro

Per il decesso di Danilo Molducci, nel ravennate, risultano indagati la collaboratrice domestica e il figlio dell’uomo. Proprio il giorno prima della morte l’investigatore trentino aveva telefonato per dare l’esito dell’indagine, ma la donna non avrebbe passato la telefonata al medico

TRENTO. Potrebbe avere una svolta grazie ad un investigatore privato di Trento il giallo della morte di un medico nel ravennate, Danilo Molducci. L’uomo, 67 anni, è deceduto in casa venerdì scorso e per quella morte risultano indagati per omicidio volontario la sua collaboratrice domestica e il figlio dell’uomo.

Nemmeno l'autopsia, eseguita nella tarda mattinata di ieri, è riuscita a determinare se Molducci sia morto per cause naturali o meno.

Per sciogliere ogni dubbio occorreranno anche gli esami di laboratorio, tra cui quelli tossicologici: il medico legale veronese Davide Raniero, incaricato dal Pm Angela Scorza, ha chiesto 90 giorni per depositare la propria relazione conclusiva.

Anche i due indagati per omicidio volontario, entrambi difesi dall'avvocato forlivese Claudia Battaglia, hanno nominato un loro consulente di fiducia. I due sono la collaboratrice domestica 51enne di origine romena che da un paio di anni assisteva il 67enne provato da pregresse patologie; e il figlio del defunto, il 39enne Stefano Molducci di Castrocaro Terra del Sole (Forlì-Cesena) segretario (dimissionario) del locale circolo del Pd.

Proseguono intanto le verifiche della Squadra Mobile ravennate sia sulle relazioni familiari che su quelle patrimoniali: in particolare la polizia sta verificando l'esistenza di un possibile buco da diverse centinaia di migliaia di euro nel patrimonio del 67enne.

E' infatti emerso che il defunto tempo addietro avesse dato incarico a un investigatore privato di Trento per compiere accertamenti patrimoniali.

Il detective aveva chiamato il 67enne giusto il giorno prima della morte per comunicargli l'esito del suo lavoro: aveva risposto la collaboratrice domestica dicendogli che l'uomo stava riposando e che, se proprio non voleva dire a lei, avrebbe dovuto richiamare all'indomani mattina.

E così l'investigatore aveva fatto verso le 10.30: a rispondergli era stato però il figlio del 67enne per dirgli che il padre era appena morto.

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