Nuovo dpcm, confronto in corso Ora l'ipotesi è coprifuoco alle 21 e regioni chiuse ai viaggi di svago

Coprifuoco in tutta Italia dalle 21. Sarebbe l'ipotesi di compromesso tra la richiesta di una chiusura nazionale dalle 18 fatta da alcune Regioni (a quanto pare in alternativa ai lockdown locali) e l'indicazioni del governo per restrizioni e chiusure limitate alle aree in cui l'indice di contagio è più alto. Chiuderanno anche i musei, dopo cinema e teatri.

Continua stamattina, dopo il lungo confronto di ieri, il braccio di ferro governo-Regioni sulle misure del nuovo Dpcm anti-Covid. I governatori chiedono regole nazionali, mentre Conte punta a stabilire zone rosse in base alla diffusione territoriale del virus indicata dall’indice Rt: le chiusure e le limitazioni (anche di spostamenti e attività commerciali) scatterebbero dunque automaticamente sulla base dei dati aggiornati via via.

Coprifuoco alle 21, limitazioni per gli over 70, interruzione della mobilità tra Regioni (salvo motivi di lavoro), chiusura dei centri commerciali nei weekend sono le misure sul tavolo in queste ore. Le zone critiche sono Alto Adige, Lombardia, Piemonte e Calabria. Nelle aree a maggior contagio, si pensa a bar e ristoranti chiusi anche a pranzo; Dad anche in seconda media e obbligo di mascherina per le lezioni in presenza di elementari e prima media.

Stamattina una nuova riunione tra Conte e i capi delegazione. Il premier renderà comunicazioni alla Camera alle 12 e al Senato alle 18.


 Il Trentino chiede al governo che il nuovo dpcm preveda che sia l'incide Rt dei singoli territori (che indica il tasso di trasmissibilità del virus) a determinare la ratio dei provvedimenti restrittivi delle Regioni. La richiesta è stata fatta nel corso della conferenza Stato-Regioni dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "Avevo posto il principio secondo cui oltre un certo livello si applicano queste regole già una decina di giorni fa assieme ad alcuni governatori. Ma, stabilito un livello di contagio di allerta, ci vogliono regole certe e omogenee, perché il dato dipende dal numero di tamponi che vengono eseguiti e non in tutte le situazioni questo avviene nello stesso modo", commenta Fugatti.

In Trentino, spiega il direttore del Dipartimento prevenzione dell'Azienda sanitaria, Antonio Ferro, "la percentuale dei sintomatici positivi rispetto agli asintomatici è oggi è al 65%, ma abbiamo ancora una fetta di asintomatici che troviamo e quindi significa che il contact tracing è ancora valido".

Sulla scuola Fugatti auspica che il dpcm del Governo sia flessibile: "Abbiamo investito molte risorse, così anche sui trasporti pubblici, quindi auspichiamo che venga tenuto conto della capacità organizzativa. Dopodiché, se il Governo decide per Napoli quello che varrà per Rovereto (in Trentino, ndr) vedremo il da farsi". Il presidente ha quindi confemato che da qualche giorno è già operativo, e lo sarà in modo più esteso da martedì, un servizio di presidio alle fermate degli autubus in concomitanza con gli ingressi e le uscite degli studenti delle superiori da scuola: un momento in cui si creano assembramenti e le regole di distanziamento e di uso delle mascherina vengono spesso disattese. Per questo, anche grazie alla collaborazione con le cooperative sociali, ci sarà del personale dedicato a gestire la situazione e garantire un corretto accesso ai mezzo pubblici ed il rispetto delle regole.

In merito all'ordinanza trentina impugnata dal Governo che consente tra l'altro orari più elastici per bar e ristoranti, Fugatti ha spiegato che in caso, probabile, di un nuovo dpcm del Governo atteso nelle prossime ore, il provvedimento " viene oggettivamente a cadere".

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