Bibione, Caorle e Jesolo «macellati dal maltempo» ecco le spiagge cancellate

Venezia sott’acqua vuol dire ferire un incommensurabile patrimonio dell’umanità Ma in Veneto un’emergenza di proporzioni ancora più vaste è quella del litorale, da Venezia al Tagliamento, con le sue imprese balneari estive. Gravissima la situazione a Caorle, Bibione e Jesolo. 

A Bibione l'acqua alta ha allagato tutta la zona di Pineda, e in centro è arrivata fin oa piazzale Zenith. Allagata anche la zona interna dei bacini, così come sull'altro lato tutta la sinistra Tagliamento fino a Jesolo. Grave la situazione a Caorle, con chilometri di spiaggia erosa: di fatto il litorale è dimezzato.

Contano i danni anche i pescatori e gli allevatori del delta del Po, dove l'alta marea ha portato via tutte le "casette" che servivano per l'allevamento di cozze e vongole. 

In allerta, dopo la prima notte di danni, anche l'isola di Pellestrina dove si sono contati due morti: per questa notte è attesa una nuova onda di piena a 1,20 metri: Pellestrina è la prima barriera naturale della Laguna, ed anche la prima a finire allagata in caso di acqua alta.

Spiega Marco Michielli, presidente di Confturismo e Federalberghi Veneto, nonché vicepresidente nazionale di entrambe le federazioni: «Siamo letteralmente con l’acqua alla gola. stiamo ancora contando i danni su tutta la costa da Bibione, macellata dal maltempo, a Jesolo e Chioggia».

«Il problema più eclatante è Venezia ma ci tengo a sottolineare perché lo leggo poco sui giornali nazionali che abbiamo avuto grossissimi problemi anche sulle spiagge. La spiaggia di Bibione è stata praticamente “macellata”, il porto con venti a 100 all’ora avrà almeno un milione di euro di danni solo di imbarcazioni. A Jesolo l’acqua è arrivata fino in centro. Abbiamo i piani bassi allagati fino a due metri d’altezza» dice Marco Michielli.

Gli fa eco Claudio Scarpa, presidente dell’Associazione veneziana albergatori: «È una devastazione: i danni sono ingentissimi e purtroppo non è finita qui. Stanno continuando le alte maree ed essendo saltati i quadri elettrici gli hotel non hanno nemmeno più le pompe disponibili per far uscire l’acqua. Molte le strutture che si sono trovate in gravi difficoltà la scorsa notte, con il picco di marea di 187 centimetri».

I consiglieri regionali del Partito Democratico, Francesca Zottis e Bruno Pigozzo, commentano così «il maltempo che ha devastato e, di fatto, cancellato le spiagge di Jesolo, Eraclea, Caorle e Bibione». «Adesso è il momento di chiamare tutti alle proprie responsabilità - aggiungono gli esponenti Dem - non possiamo più limitarci a riparare i danni, bisogna agire in prospettiva prima che sia troppo tardi».

 

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