Sanità, medici e infermieri scrivono all'assessore «Preoccupati per il futuro»

«Esprimiamo una forte preoccupazione per la minaccia che incombe sul sistema sanitario pubblico e universalistico per le misure annunciate per far fronte alle diminuite disponibilità di risorse economiche con la quale la Provincia di Trento deve fare i conti nei prossimi anni».

Lo scrivono Marco Ioppi, presidente Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Trento, e Daniel Pedrotti, presidente Ordine delle professioni infermieristiche di Trento, in una lettera inviata all’assessore provinciale alla Sanità, Stefania Segnana.

La lettera è motivata dalla volontà, annunciata dalla Giunta provinciale, di ridurre nei prossimi anni le disponibilità finanziarie destinate all’Apss attraverso un processo di «efficientamento» che toccherà vari settori dell’assistenza sanitaria.

«Oltre ai contenuti e ai tagli annunciati dobbiamo manifestare la nostra sorpresa per aver appreso la notizia dalla stampa ed esser stati quindi esclusi da una prassi di corretti rapporti e di dialogo costruttivo - scrivono i rappresentanti dei medici -. Vogliamo far presente il rammarico e la delusione per questo mancato confronto con chi con costante impegno contribuisce a tenere alta la qualità e l’efficienza del sistema sanitario trentino. Il mancato coinvolgimento con chi produce salute e vive la sanità ogni giorno è una offesa, prima ancora che nei confronti che dei professionisti, nei confronti dei cittadini. Quindi non possiamo giustificare questo metodo e ci auguriamo che questo sia stato solo un incidente di percorso e non una scelta meditata».

Per la legge istitutiva, infatti, gli ordini professionali sono infatti interlocutori privilegiati della politica sanitaria. «Entrando nel merito dei provvedimenti annunciati diciamo che per ‘efficientarè il sistema, che eroga salute, occorre un piano di programmazione a lungo termine che preveda grande conoscenza del complesso sistema sanitario, una politica di condivisione e scelte coraggiose e lungimiranti.

Il sistema sanitario, oggi, ha bisogno di una riforma della governance che superi l’aziendalismo attuale che penalizza fortemente le autonomie professionali, assoggettandole a logiche di natura economica. Proprio in questa direzione vanno, purtroppo, le misure annunciate nella sua lettera all’Apss del 30 aprile 2019.

Sulla salute bisogna investire per il bene del cittadino e della società e il professionista sanitario deve essere considerato ‘fornitore di ricchezzà e non una perdita», si legge ancora nella lettera, firmata anche da Ordine della professione di Ostetrica, dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, dall’Ordine veterinari di Trento, da quello dei farmacisti, degli psicologi e dall’Ordine regionale dei chimici e dei fisici.

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