«Brennero, tunnel entro 2027: avanti anche se cambiano governi»

«La galleria di base del Brennero è oggetto di un accordo di Stato firmato nel 2004: la decisione di farla o meno non può cambiare a seconda del governo». Il commissario governativo per il tunnel del Brennero Ezio Facchin ha usato parole molto chiare per escludere che l'opera possa essere stoppata dal ministro dei trasporti Danilo Toninelli, che in passato non ha fatto mistero di essere scettico rispetto all'alta velocità ferroviaria. 

Facchin è intervenuto ieri nella sede di Confindustria, nel corso di un seminario tecnico dedicato proprio al tunnel, indicato come una «opportunità per la riqualificazione del territorio e il miglioramento della mobilità». L'appuntamento è stato trasmesso in streaming.
«Ciò che preoccupa di più - ha evidenziato il commissario Facchin - è come le tratte di accesso al corridoio Monaco-Verona possano assorbire il traffico nei vari punti. È necessario mettersi attorno a un tavolo e serve costruire un modo di pensare, da trasferire alle persone che hanno dei ruoli». Il tunnel - è stato ricordato - rappresenta il 30% delle opere civili del corridoio, di cui è il punto centrale. «La conclusione dell'opera è stata prevista nel 2027, e le cose stanno andando avanti in quella direzione» ha evidenziato il commissario governativo, che ha indicato nel 2030 l'anno di completamento delle circonvallazioni di Bolzano e Trento.  

La parte italiana dell'opera, lunga 190 chilometri, è particolarmente complessa: «Serviranno diversi anni per completare le tratte di accesso e dunque dobbiamo lavorare per fasi. Una di queste riguarda il primo tratto tra Ponte Gardena e Fortezza, necessario per rendere funzionale la galleria del Brennero» ha sottolineato Facchin, che ha concluso: «I problemi legati al trasporto delle merci, in prospettiva troveranno una soluzione ma nel frattempo servono soluzioni che vanno individuate con un accordo tra le parti. Le misure unilaterali non sono auspicabili». In merito ai recenti blocchi al traffico in Tirolo, si è espresso ancghe il presidente di Confindustria Enrico Zobele: «Ad oggi non esiste una reale alternativa al trasporto su strada - ha ricordato -. L'intermodalità sulle infrastrutture attuali non è praticabile e i blocchi imposti dall'Austria hanno il solo effetto di danneggiare imprese e consumatori».

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