Minacce sul cantiere E c'è il traffico d'oro

Dal processo Aemilia sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Emilia Romagna e nel nord Italia

«Estorsioni? Nel 2013 l’ho ricevuta io. In Trentino ad Alba di Canazei il cantiere non era in sicurezza, ci sono state contestazioni, sono arrivati accumuli di 45/50 mila euro che l’imprenditore non me li dava, i signori hanno iniziato a scaldarsi. A mio fratello hanno rubato il camion, a me mi hanno graffiato la macchina». Chi parla nell’udienza dell’11 maggio 2017 è Luigi Silipo , imputato al processo Aemilia sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Emilia Romagna e nel nord Italia e fratello di quell’ Antonio Silipo , anch’egli imputato, che nelle intercettazioni dell’ordinanza parlava di trattative sullo «stabilizzato di porfido di Trento».


Ma la presunta estorsione a Canazei non è l’unico riferimento trentino nel dibattimento. All’udienza del 10 agosto si parla dell’affare di un lingotto d’oro in cui è coinvolto l’imprenditore Giuseppe Iaquinta, padre del calciatore Vincenzo, in ballo nel 2010 per diventare proprietario del Trento Calcio e imputato con l’accusa di rapporti con la famiglia ndranghetista dei Grande Aracri. «La foto con il lingotto serviva come garanzia per eventuali interessati per un affare che Iaquinta aveva in corso con Alberico.

L’unico elemento che ci fa pensare che sia un affare illecito è il fatto che Alberico Giulio è stato arrestato nel 2003 per riciclaggio, nel 2009 risulta imputato a Trento per una truffa fatta a grossi imprenditori, garantiva investimenti con finte garanzie. È stato condannato in primo e secondo grado, mentre era in corso il ricorso in Cassazione è subentrata la prescrizione». Giulio Alberico è uno dei protagonisti della truffa da 1 milione di euro alla famiglia trentina Lazzeri.


Boss come Francesco Lamanna si occupano inoltre di aziende trentine che hanno ottenuto appalti in Emilia. Lo racconta un altro imputato, Salvatore Muto, il 20 novembre: l’impresa non paga gli albanesi e i rumeni che Lamanna manda a lavorare e lui si lamenta col sindaco del paese.

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