Vandali sulla targa di Moro La Procura apre inchiesta

Una scritta «morte alle guardie» con due svastiche ai lati è stata trovata stamattina sulla base di cemento di una lapide commemorativa di Aldo Moro in via Stresa a Roma. Sul posto la polizia che indaga sulla vicenda. Secondo quanto si è appreso, la targa era stata momentaneamente rimossa per lavori di restauro.

La Procura di Roma aprirà un fascicolo di indagine in relazione alla scritta apparsa sul basamento di lapide di Aldo Moro, in via Stresa a Roma.
Il procuratore aggiunto, Francesco Caporale, è in attesa della prima informativa da parte degli uomini della Digos. In base a quanto si apprende l’identificazione degli autori della scritta «morte alle guardie» sarà resa più difficile in quanto nella zona non sono presenti telecamere di videosorveglianza.

«Una azione vergognosa e un insulto per i tanti servitori dello stato che hanno perso la vita per mantenere la schiena dritta alla democrazia di questo Paese».
Così commentano i familiari delle vittime di via Fani, per bocca del loro legale, l’avvocato Valter Biscotti, le scritte comparse sulla lapide commemorativa di Aldo Moro a Roma.

«Dopo quarant’anni c’è ancora un imbecille - aggiunge il penalista - che va in giro a fare cose del genere. Oggi più che mai dobbiamo ricordare tutti gli agenti, carabinieri e appartenenti alle forze dell’ordine che sono caduti in quei terribili ‘anni di piombò sacrificando la propria vita per la tenuta democratica».

Biscotti annuncia che i familiari degli agenti uccisi dalle Br nel sequestro del presidente della Dc nel 1978 «si costituiranno parte offesa nel procedimento a carico di chi ha apposto quelle scritte vergognose sulla lapide».

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