Berlusconi: «Pene più severe per i maltrattamenti animali»

«Sono obiettivamente necessarie pene più severe» contro i maltrattamenti degli animali, che sono delle «forme di violenza spregevoli». Lo scrive Silvio Berlusconi in un messaggio inviato alla manifestazione promossa a Roma dal Movimento Animalista fondato da Michela Vittoria Brambilla, contro i maltrattamenti sugli animali.
Berlusconi ha anche detto che i temi portati avanti dal Movimento saranno inseriti «nell’agenda del prossimo governo».

«Sono obiettivamente necessarie pene più severe» contro i maltrattamenti degli animali, che sono delle «forme di violenza spregevoli».

Lo scrive Silvio Berlusconi in un messaggio inviato alla manifestazione promossa a Roma dal Movimento animalista fondato da Michela Vittoria Brambilla, contro i maltrattamenti sugli animali.

Berlusconi ha anche detto che i temi portati avanti dal
Movimento saranno inseriti «nell’agenda del prossimo governo».


A proposito dei maltrattamenti degli animali, «una piaga molto diffusa», Berlusconi parla di «una delle forme di violenza più spregevoli a cui riesco a pensare.
È una violenza criminale verso chi non si può difendere».

«Noi - sottolinea - ci battiamo naturalmente contro ogni forma di violenza, e per la difesa della vita in ogni suo aspetto. Proprio per questo occorre ribadire con forza che episodi efferati, che è difficile persino raccontare, come quelli di cui sono spesso vittime gli animali, non possono essere consentiti in una nazione civile. Purtroppo non si tratta di casi isolati, anzi la dimensione del fenomeno è preoccupante, e mi addolora moltissimo».
«Dinanzi a gesti del genere, inaccettabili in sè e che oltretutto rappresentano un campanello d’allarme anche per la sicurezza delle persone - aggiunge Berlusconi - sono obiettivamente necessarie pene più severe».

Il leader di Fi esprime poi apprezzamento per l’impegno dei volontari dell’Associazione. «La vostra è un’attività generosa, essenziale, di grande valore sociale e civile. Un’attività di vera e propria supplenza in alcune aree del Paese, dove avete operato qualche volta al fianco, ma spesso al posto delle istituzioni, per contrastare una piaga come il randagismo, pericolosa per l’uomo e origine di grandi sofferenze per gli animali».

«Sono convinto - scrive ancora - che davvero molti italiani, di diversa formazione ed estrazione, possano ritrovarsi su temi di grande valore morale, come quelli che voi affrontate e ribadisco oggi il mio impegno affinchè siano inseriti nell’agenda del prossimo governo, che si deve impegnare a realizzare,  i vostri contenuti programmatici».

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Berlusconi, intervistato da Rai Parlamento, spiega anche che non ha alcuna intenzione di fare solo il «padre nobile» del centrodestra, come Prodi nel centrosinistra, ma dichiara di essere pienamente «in campo», nonostante l’età e l’interdizione dai pubblici uffici.

Il leader di Fi non chiarisce come supererà questo ostacolo, ma afferma di puntare con il suo partito al 30%; e per farlo occupa lo spazio «a destra» sul tema dei migranti, come il Pd occupa quello a sinistra con lo ius soli.

Nel giorno in cui Carlo Calenda, smentendo alcuni articoli di giornale, esclude di essere il possibile candidato premier del centrodestra («ho già detto mille volte che non conosco Berlusconi»), l’ex Cavaliere conferma la propria intenzione di essere il «dominus» del centrodestra: «Io sono in campo e ci resto, farò il padre nobile quando avrò l’età adeguata, ora sono un giovanotto piuttosto vivace», ha detto il quasi ottantunenne ex premier. Nessuna parola su Sergio Marchionne, nè sul proprio esatto ruolo, visto che l’interdizione dai pubblici uffici gli impedisce perfino la candidatura in Parlamento.

Per dimostrare che voglia essere lui a dare le carte ha anche indicato il perimetro centrodestra, al di là dei veti di Salvini verso Alfano: «la Lega - ha convenuto - fa parte del centro-destra mentre Ap deve ancora decidere cosa vuole essere»: dove la parola «ancora» indica che le porte non sono sbarrate.
«Io nel frattempo - ha aggiunto - mi occupo di Fi, prima forza della coazione con l’obiettivo di superare il 30 per cento».
Se la Lega alle ultime amministrative è stata spesso avanti a Fi, è il ragionamento che anche in queste ore Berlusconi ha ripetuto ai suoi, ciò è avvenuto perchè l’alleanza con gli «azzurri» ha garantito un indirizzo moderato dei candidati di centrodestra. D’altra parte alle politiche, è la convinzione di Berlusconi, si voterà con un sistema proporzionale, e ciò ha due conseguenze: la prima che non si devono dichiarare prima delle urne nè le alleanze nè il candidato premier; la seconda che Fi, proprio perchè più moderata di Lega e Fdi, «recupererà» da loro parecchi consensi in base al voto utile. Ciò potrà però avvenire se sarà chiara la collocazione alternativa al Pd.

Per questo l’ex Cavaliere ha detto che una alleanza post elettorale con Renzi sarebbe «inquietante e improponibile» per ragioni di programma, a partire dall’immigrazione su cui l’ex Cavaliere ha occupato lo spazio alla sua destra: «La migrazione va fermata ad ogni costo. Dobbiamo imporre all’Ue di passare ai fatti con accordi per bloccare gli scafisti alla partenza». E va in questa direzione anche il suo «niet» allo ius soli («è pessimo segnale di fronte all’emergenza immigrazione»).

Mira invece a consolidare il nuovo legame con il mondo «animalista», il messaggio inviato a una manifestazione contro i maltrattamenti degli animali, definiti «forme di violenza spregevoli» contro cui occorrno pene più severe. Un tema, questo, che sarà «inserito nell’agendo del nuovo governo».

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