Canada, strage in moschea Incriminato studente xenofobo

Incriminato uno studente di 27 anni, con simpatie di estrema destra, per la strage di ieri nella moschea di Quebec City, in Canada.

Si tratta di Alexandre Bissonette, canadese francofono, che è ritenuto dalla polizia l'uomo che è entrato nel luogo di culto aprendo il fuoco: sei le persone uccise e cinque quelle rimaste ferite.

La ricostruzione del profilo del giovane estremista ha messo a fuoco una forte ostilità nei riguardi degli stranieri e simpatie politiche per esponenti del nazionalismo come Donal Trump e Marie Le Pen.

A suo carico sono stati presentati sei capi d'accusa per omicidio di primo grado, e cinque capi d'accusa per tentato omicidio

Il sanguinoso atto terroristico è avvenuto proprio mentre scoppiava la polemica fra gli Stati Uniti e il Canada, primo Paese a rispondere con prese di pozisione chiare ai decreti del presidente Usa che vietano l'ingresso nel Paese ai cittadini di sette Paesi islamici e ai profughi siriani.

Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha definito l'attentato "un attacco terroristico contro i musulmani", sottolineando che e' "straziante vedere una simile violenza insensata".

Donald Trump ha chiamato il premier canadese Justin Trudeau per esprimergli le condoglianze.

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