Papa Francesco nelle zone terremotate Il saluto nella scuola «trentina» di Amatrice

Il pontefice è stato anche nella scuola donata dal Trentino e costruita in tempi record dopo il terremoto.

Grande emozione fra i trentini ancora presenti ad Amatrice, oggi, per la visita a sorpresa di papa Francesco.

Il pontefice è stato anche nella scuola donata dal Trentino e costruita in tempi record dopo il terremoto.

«Non sono venuto prima per non dare fastidio – ha detto il Papa che ha pregato in silenzio davanti alle macerie – per non creare problemi, tenuto conto delle vostre condizioni».

Il Papa ha visitato la scuola elementare costruita in poco tempo dalla Protezione Civile del Trentino, incontrando il dirigente generale Stefano De Vigili.

Nel frattempo procede la costruzione anche del liceo. In questi giorni si stanno posizionando i moduli prefabbricati. Anche il liceo, come la scuola elementare, sarà colorato. Sono attualmente oltre 60 gli uomini dei vigili del fuoco volontari e permanenti, il personale del servizio prevenzione rischi, il dipartimento provinciale della Protezione civile, la Croce rossa, i NuVolA , i volontari del nucleo tecnico di cui fanno parte anche gli ingegneri volontari, impegnati ad Amatrice.


 

«Papa Francesco, auguri oggi è la tua festa». È stato il più piccolo degli alunni della scuola Romolo Capranica di Amatrice a strappare un enorme sorriso a Papa Francesco nel giorno del suo onomastico e un attimo dopo averlo visto varcare la porta di uno dei moduli prefabbricati della scuola provvisoria di Villa San Cipriano. Là dove nessuno oggi attendeva il Papa. Perché ad Amatrice, nella scuola tirata su in undici giorni dalla Protezione civile del Trentino, doveva essere una mattina qualunque.

Era prevista una sola visita, già annunciata, quella del Vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili, che invece è arrivato in compagnia del Santo Padre. «Non lo sapevamo, aspettavamo il Vescovo e basta», ha raccontato con grande emozione la dirigente scolastica, Maria Rita Pitoni. «Monsignor Pompili - ha aggiunto - mi aveva annunciato la sua visita, ieri al telefono». Invece, poco dopo le 9, gli oltre 200 studenti che frequentano la scuola, dalla materna alle superiori, si sono trovati davanti il Papa. «Li ha baciati tutti - ha proseguito la professoressa Pitoni - li abbiamo fatti entrare nella prima aula, una classe alla volta.

Ha regalato a ciascuno di loro un rosario e ha avuto una parola per ognuno. Per gli alunni, ma anche per noi docenti e per i genitori, è stata un’emozione grandissima, indescrivibile. Tanta commozione - ha aggiunto la dirigente scolastica - ma anche ammirazione per una figura così immensa, che è arrivata con tanta semplicità. È davvero quello che ci voleva». I bambini hanno donato al Papa alcuni disegni, in particolare uno che lo raffigura proprio davanti alla nuova scuola di Amatrice. «Il Papa ha voluto dimostrarci la sua vicinanza, ne avevamo bisogno», ha raccontato una mamma fuori dalla scuola. «Ha detto che ci sarà sempre vicino, con la preghiera. Ha ricordato i nostri morti, ha recitato per loro l’Ave Maria e si è commosso».

Lasciata la scuola il Papa ha voluto raggiungere in auto la zona rossa, dove si è soffermato in preghiera sostando all’inizio di ciò che rimane di Corso Umberto I. Anche lì ad accoglierlo c’era molta gente, qualcuno ha rincorso a piedi il corteo per oltre un chilometro, fino alla prima tendopoli di Amatrice, dove in molti speravano che il Pontefice scendesse a salutare i terremotati.

«Speravamo davvero di poterlo vedere da vicino» ha raccontato un’anziana che ha visto filar via la Golf blu del Santo Padre davanti al cancello della tendopoli: «Ci hanno detto che non era in programma una sosta, peccato. Ma già che sia venuto fin qui per noi ha un grande valore».

Il Papa ha poi raggiunto Accumoli, dopo una breve sosta a Borbona, in una struttura sanitaria che ospita molti anziani terremotati. Anche nell’ultimo comune colpito dal sisma, quasi al confine con le Marche, Papa Francesco ha voluto avvicinarsi alle macerie, incontrare la gente.

Ha ricevuto in dono una felpa bianca con la scritta Amatrice recuperata dalle macerie di un negozio di abbigliamento. A donargliela è stata la stessa titolare. Poco prima anche il sindaco, Stefano Petrucci, aveva regalato al Pontefice una felpa con la scritta Accumuli. Il Papa ha regalato rosari anche agli abitanti di Accumoli che si sono rivolti a lui dicendo:«Preghi per noi Santo Padre, ne abbiamo bisogno». Bergoglio ha poi salutato gli uomini della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e delle Forze dell’ordine che lo avevano accompagnato.

Altra tappa a San Pellegrino di Norcia dove Francesco si è raccolto in una preghiera silenziosa e solitaria davanti ai massi del campanile crollato. Lasciando la piccola frazione un fuori programma: il pontefice, in auto, ha incrociato alcune suore benedettine del monastero di Sant’Antonio che stavano risalendo a piedi nella speranza di poterlo incontrare. Le religiose hanno salutato il Papa con la mano e a quel punto la vettura si è fermata. Francesco ha abbassato il finestrino e si è fermato a parlare con loro per poi allontanarsi.

Delusione, invece, a San Benedetto del Tronto, la città costiera che ha accolto centinaia di sfollati. Circa 300 persone hanno atteso invano l’arrivo di Papa Francesco. Con loro anche il sindaco, Pasqualino Piunti: «Comunque - ha commentato - l’entusiasmo, il calore, l’emozione con cui la città aspettava il Santo Padre mi autorizzano a estendere l’invito ad una occasione futura».


 

«Lei ha molto coraggio, ha molta forza...». Sono le parole che papa Francesco ha detto alla dirigente scolastica di Acquasanta Terme Patrizia Palanca, Arquata del Tronto e Montegallo, tre dei comuni marchigiani colpiti dal sisma del 24 agosto, visitando con lei la tensostruttura che ospita gli alunni di Arquata. «È vero, gli ho risposto, ma la sua visita ci dà conforto» racconta Palanca.

«Condividiamo con i ragazzi e con i genitori la gioia per questo momento nella speranza che il ritorno alla normalità possa essere il più rapido possibile», commenta il presidente della Provincia, Ugo Rossi.

Francesco si è raccolto in una preghiera silenziosa e solitaria davanti ai massi del campanile crollato della chiesa di San Pellegrino di Norcia Papa Francesco che oggi pomeriggio ha fatto visita alla frazione umbra colpita dal sisma del 24 agosto.

Il oontefice ha raggiunto la zona rossa solo con l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo. Ha quindi salutato i vigili del fuoco impegnati nella frazione.
«Siamo gli unici abitanti...» gli hanno detto sorridendo. «Siete coraggiosi...», la risposta del Papa ai vigili.

Alle 17.40 il pontefice ha fatto rientro in Vaticano, dopo la giornata trascorsa tra i terremotati. Lo rende noto la sala stampa della Santa Sede.

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