Gasolio sloveno di contrabbando a Brescia via Pusteria e A22

La guardia di finanza di Gorizia ha scoperto un traffico di gasolio di contrabbando dalla Slovenia all’Italia per il quale due persone sono state arrestate.

Sono stati inoltre sequestrati beni per due milioni di euro, fra i quali 70.000 litri di gasolio che sono stati consegnati ai vigili del fuoco per essere utilizzati nelle aree del Centro Italia colpite dal terremoto.

Sigilli sono stati apposti anche a un deposito a Montichiari (Brescia), un’area di 16.000 metri quadrati, due motrici e quattro rimorchi.

A insospettire le Fiamme Gialle è stata la presenza delle autocisterne su strade secondarie. I mezzi - secondo le indagini - dopo aver prelevato il gasolio in Slovenia, in una località ai confini con l’Ungheria, entravano in Italia passando dal valico di Prato alla Drava, San Candido (Bolzano), proseguendo attraverso la statale 49 fino a Bressanone, dove, dopo un tratto di autostrada A22, continuavano fino ad Affi (Verona) e da qui riprendevano il percorso su strade secondarie fino a giungere in provincia di Brescia, luogo in cui si trovava il punto di deposito e distribuzione illegale del gasolio.

Qui i finanzieri hanno sorpreso due persone che stavano scaricando il gasolio.

I reati contestati dalla Procura di Brescia sono associazione per delinquere transnazionale, la sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sugli oli minerali, la frode in commercio, la falsificazione dei documenti di trasporto attraverso l’indicazione nelle lettere di vettura internazionali di società destinatarie fittizie con sede in Germania, Spagna, Grecia, Malta, Cipro, nonchè di false classificazioni del prodotto petrolifero come lubrificante o additivo.

L’azienda bresciana - sempre secondo la Guardia di Finanza - tra il 2015 e il 2016 ha introdotto illegalmente in Italia 1,1 milioni di litri di prodotti petroliferi.

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