Profughi in hotel, si cercano 400 posti. La Provincia agli albergatori: «Ospitateli»

di Andrea Bergamo

Piazza Dante passa dalle parole ai fatti. La settimana scorsa l’assessore Luca Zeni aveva annunciato che qualora non fossero stati trovati sufficienti alloggi per l’accoglienza dei richiedenti asilo in piccoli gruppi, la Provincia avrebbe dovuto rivolgersi alle strutture ricettive. L’Agenzia provinciale per gli appalti ha dunque pubblicato due distinti avvisi esplorativi al fine di «concludere un accordo quadro con uno o più operatori economici» del territorio. 
 
Si cercano ora alberghi, agriturismi e strutture ricettive in genere (inclusi camping e villaggi) per fornire ospitalità a un totale di 400 stranieri, fuggiti dalle coste del Nordafrica a bordo di barconi della speranza. Per farlo, l’ente pubblico ha stabilito due distinte soluzioni organizzative. La prima prevede l’affidamento in appalto del servizio di vitto (colazione, pranzo e cena) e alloggio di 250 richiedenti protezione internazionale che il Ministero dell’Interno ha destinato alla nostra provincia. La seconda richiede invece il coinvolgimento di 150 migranti nelle attività quotidiane della struttura, come la preparazione autonoma dei pasti, la pulizia delle stoviglie, il lavaggio e la stiratura dei propri capi, oltre alla pulizia delle stanze, dei servizi e degli spazi comuni.
 
 
Anche per queste soluzioni eccezionali e temporanee, l’accoglienza sarà gestita con i 30 euro più Iva a persona messi a disposizione dallo Stato. Trenta euro dei quali solo 2,50 saranno forniti direttamente ai migranti, con la formula del poket money. L’importo rimanente viene impiegato per l’organizzazione di progetti di inserimento e di educazione con gli operatori, oltre che per l’accoglienza. Gli esercenti che forniranno vitto e alloggio riceveranno 25 euro al giorno per ogni profugo, mentre a coloro che preferiranno coinvolgere gli stranieri sarà versato un importo a base d’asta di 17 euro. Per due anni di affidamento del servizio, la Provincia prevede una spesa massima di 6 milioni 423mila euro. Nell’avviso si puntualizza che qualora non si usufruisse dell’ospitalità in albergo nel periodo di validità dei contratti, l’ente pubblico non corrisponderà alcun importo.
 
Intanto, ieri la Proivincia ha diffuso un nuovo avviso di ricerca immobili. «Coerentemente con il principio della sistemazione in piccoli gruppi sul territorio, la disponibilità di nuovi alloggi consentirà di alleggerire le strutture di prima accoglienza2 che oggi ospitano circa la metà dei richiedenti protezione internazionale accolti in Trentino» si legge nella nota. A tal fine, ad oggi l’obiettivo è di individuare tra gli 80 e i 100 alloggi da 4/5 persone.
 
Ricordiamo che al Trentino è stata assegnata la soglia dello 0,9% degli arrivi in Italia: anche recentemente la Provincia ha chiesto allo Stato di rispettare i parametri della distribuzione territoriale nelle varie regioni e province autonome. È stato anche fatto un appello ai primi cittadini, affinché sollecitino i privati nel mettere a disposizione appartamenti sfitti. Sul territorio provinciale sono attualmente ospitati 1.280 richiedenti asilo (il dato aggiornato si riferisce alla giornata di ieri). Da inizio mese si sono registrati 77 arrivi e altrettanti profughi «usciti» dal progetto di accoglienza; numeri in calo rispetto a luglio, quando erano stati accolti 253 migranti e 80 «usciti».

 

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