Croce rossa: per i migranti serve coalizione umanitaria

«Serve una coalizione umanitaria tra gli Stati che decidono di non chiudere gli occhi davanti alle tragedie in mare e che vogliono affrontare i flussi migratori in maniera coordinata e seria. Non siamo davanti a un’emergenza, questa è una crisi epocale che continuerà ad andare avanti fino a quando non si aggrediranno le cause che portano migliaia di persone a lasciare Paese, casa, tradizioni e in molti casi affetti».

Lo afferma il presidente della Croce Rossa Italiana e vicepresidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Francesco Rocca.

«Ci sono Governi che sono sempre pronti a discutere di guerre e forniture d’armi, ma che rimangono in un assordante silenzio quando si tratta di parlare di proteggere e trattare con dignità le persone che scappano da guerre, carestie, violenze: è un atteggiamento ipocrita e senza vergogna. Invece dell’ennesima coalizione per una nuova guerra, vorremmo vedere una coalizione umanitaria tra Stati, per avere vie d’accesso legali e sicure per le persone migranti che vogliono richiedere la protezione umanitaria senza il bisogno di rischiare la vita in mare o in mezzo al deserto.

Solo nelle ultime ore 700 persone sono annegate nel Mar Mediterraneo: la Croce Rossa Italiana, come le altre organizzazioni umanitarie, è presente quotidianamente per aiutare i vulnerabili, ma ora è arrivato il momento di cambiare politiche, azioni e mentalità per evitare altre tragedie e per fermare il traffico di esseri umani», conclude la nota.

L’Italia intanto intensifica ulteriormente i controlli dei migranti lungo l’asse del Brennero, dopo giorni di polemiche da parte austriaca sul presunto aumento dei flussi verso il vonfine (dove Vienna sta attrezzando le strutture per avviare i contorlli sistematici).

Da oggi altri 50 agenti si aggiungono a quelli già in servizio al confine e sui treni. I rinforzi saranno impegnati soprattutto per i controlli lungo la statale e l’autostrada del Brennero.

Particolare attenzione viene prestata ai bus di linea transfrontalieri, diretti a Innsbruck e Monaco, che vengono controllati durante le loro fermate a Bolzano e alla barriera autostradale di Vipiteno.
Il numero dei migranti, che da sud arrivano in treno a Bolzano e Brennero, nei giorni scorsi si è praticamente azzerato, mentre le riammissioni dall’Austria verso l’Italia sono circa tre al giorno, come si è appreso da fonti della Questura di Bolzano.

Nel frattempo la Bulgaria ha portato a termine la costruzione di ulteriori 35 km di barriera di filo spinato al confine con la Turchia, sul territorio della regione di Yambol.

Scopo della barriera, riferiscono i media locali, è di ostacolare il passaggio in Bulgaria di migranti clandestini provenienti dalla Turchia.

La lunghezza complessiva della barriera al confine con la Turchia dovrebbe arrivare a 268 chilometri. Il ministro dell’Interno, Rumyana Bachvarova, aveva dichiarato tre mesi fa che entro la fine dell’estate dovrebbero essere costruiti oltre 170 chilometri di barriera.

Intanto le autorità di Sofia hanno inviato oggi un reparto militare di sessanta uomini con equipaggiamento tecnico per assistere la polizia al valico di frontiera di Kulata, al confine con la Grecia. Nel fine settimana a Kulata sono stati intercettati e bloccati un centinaio di migranti clandestini provenienti da Afghanistan, Siria e Iraq che poi sono stati rimandati in Grecia.

 

 

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