Celebrati Battisti e la Croce nera austriaca «Noi alpini lavoriamo sempre per l'unità»

di Giuseppe Fin

La partecipazione trentina all'Adunata nazionale di Asti è andata oltre le attese e i numeri hanno confermato l'importanza e l'attaccamento alle penne nere. A confermarlo sono stati ieri il vicepresidente e il presidente dell'Ana trentina, Paolo Frizzi e Maurizio Pinamonti durante la sfilata nella città piemontese.

«Per noi l'Adunata - ha detto Pinamonti - è l'evento più importante. Trasmette valori fondamentali e lo spirito di stare assieme che da sempre ci contraddistingue. È anche un momento nel quale ricordare tutti quelli che "sono andati avanti"».

Pinamonti ieri non si è sottratto nel commentare alcune delle polemiche che sono nate negli ultimi tempi in Trentino. Prima fra tutti quella sulla figura dell'irredentista Cesare Battisti. «Ognuno la pensa nella maniera che vuole - ha spiegato il presidente degli alpini trentini- ma noi lo consideriamo un cittadino trentino ed è arrivato il tempo per dargli il giusto ruolo. Nella cittadella militare ad Asti era presente una tenda del Museo storico. In questa occasione è stata presentata anche la figura di Battisti. Per noi è la prima medaglia d'oro sul nostro vessillo».

Di particolare valore è stata la partecipazione all'adunata di Asti della Croce nera austriaca. «La sua presenza - ha affermato Pinamonti - è stata molto significativa soprattutto a cent'anni dalla guerra. Noi non vogliamo parlare di divisioni ma lavoriamo per l'unità e ricordiamo sempre tutti i caduti.

È ormai arrivato il momento che lo capiscano tutti anche dalle nostre parti». E mentre ieri la consigliera provinciale Manuela Bottamedi sulla propria pagina Facebook ha scritto in un post: «Alzi la mano chi non ne può più di Roma, del suo parassitismo, del suo centralismo, del suo sistema marcio e corrotto, delle sue logiche di potere, della sua incapacità totale di gestire i problemi.

Metta "mi piace" chi pensa che l'unica soluzione sia la nostra libertà e indipendenza», Maurizio Pinamonti ha ricordato l'importanza dell'unità con il resto del Paese. «La terra trentina è italiana. Io non voglio assolutamente entrare nei problemi politici perché gli Alpini sono da sempre apolitici. Noi portiamo avanti il nostro senso di appartenenza ed abbiamo giurato fedeltà alla patria».

Tornati da Asti, le penne nere trentine si preparano già ai prossimi appuntamenti. Saranno protagonisti il 4 e il 5 giugno con il raduno sezionale ad Ala. Dal 17 al 19 giugno, invece, ci sarà il raduno del Triveneto a Gorizia dove sono attesi 50 mila alpini.

L'ufficialità per la novantunesima adunata a Trento per il 2018 potrebbe, invece, arrivare alla fine di questo mese durante la riunione dei presidenti che si terrà a Milano oppure, come da programma, per settembre. Al momento non sono state presentate altre candidature per quell'appuntamento che sarà preceduto nel 2017 dall'Adunata nazionale a Treviso. G.Fin

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