Aleppo, bombe su ospedale Milioni di civili sono a rischio

È di oltre trenta civili uccisi, tra cui donne e bambini, il bilancio provvisorio dei raid governativi siriani su un ospedale ad Aleppo gestito da Medici senza fontiere. Lo riferisce l'Aleppo Media Center, una piattaforma di giornalisti e fotoreporter dei quartieri della città da sei giorni sotto il fuoco di bombe del regime di Damasco.

Il raid ha colpito anche abitazioni nel quartiere di Sukkari, dove sorgeva l'ospedale al Quds. Il bilancio è destinato a salire, affermano le fonti, a causa dell'alto numero di civili gravemente feriti.

Aleppo è «sull'orlo del disastro umanitario», ha avvertito il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr). «Aleppo è un'altra Sarajevo», ha insistito Unicef Italia. Mentre la Farnesina ha riferito che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso preoccupazione «per la grave recrudescenza delle violenze in Siria ed in particolare per i bombardamenti aerei indiscriminati da parte del regime che stanno mettendo a rischio la tenuta della cessazione delle ostilità».

«Msf - si legge nel sito dell'organizzazione - condanna nel modo più assoluto questo vergognoso attacco, che colpisce un'altra struttura sanitaria in Siria, come ha dichiarato Muskilda Zancada, capomissione in Siria. Questo devastante attacco ha distrutto un ospedale vitale per Aleppo, che era anche il principale centro pediatrico dell’area. Dov’è l’indignazione di chi ha il potere e il dovere di fermare questo massacro?.

La situazione nella città di Aleppo, da tempo sulla linea del fronte del brutale conflitto siriano, era critica anche prima di questo attacco. Circa 250.000 persone si trovano ancora nella città, che ha visto un drammatico aumento di bombardamenti, attacchi e vittime nelle ultime settimane. C’è solo una strada ancora aperta per entrare e uscire dalle aree non controllate dal governo.
 
Se anche questa venisse interrotta, la città sarebbe sotto assedio. Nell’ultima settimana, diverse altre strutture mediche sono state attaccate e distrutte ad Aleppo e cinque soccorritori della Difesa Civile Siriana sono stati uccisi».

La Russia, che da mesi conduce bombardamenti aerei in Siria a fianco del regime siriano, afferma di non avere responsabilità negli attacchi.

L'agenzia Sana controllata da Damasco riferisce invece dell'uccisione di 22 persone, tra cui donne e bambini, nei quartieri occidentali di Aleppo sotto controllo governativo colpiti da proiettili di artiglieria sparati da insorti.

Secondo l'Ondus, con i morti di ieri è di oltre 170 civili uccisi il bilancio degli ultimi sei giorni di bombardamenti governativi su Aleppo e dintorni. Per il Cicr, «Aleppo è sull'orlo del disastro umanitario e milioni di persone sono in grave pericolo. Si sentono esplosioni di mortai, bombardamenti e aerei in volo ovunque», ha testimoniato Valter Gros, che dirige l'ufficio del Cicr nella zona.

Intanto, il capo degli aiuti umanitari dell'Onu, Stephen O'Brien, ha allertato il Consiglio di sicurezza sul "nuovo serio deterioramento della situazione umanitaria in Siria". "La situazione ad Aleppo e' catastrofica", ha spiegato ai Quindici. Al termine della riunione del Consiglio, l'ambasciatore neozelandese Gerard van Bohemen ha affermato che si sta lavorando ad una risoluzione sugli attacchi alle strutture sanitarie, che spera verra' adottata all'unanimita' dall'organo Onu la prossima settimana.

Il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) ha denunciato che la città è sull'orlo del disastro umanitario e milioni di persone sono in grave pericolo. Negli intensi combattimenti che infuriano l'ospedale Al Quds nella parte orientale della città è "stato completamente distrutto", diverse persone sono state uccise e molte di più sono private di cure salva-vita, afferma l'organizzazione umanitaria in un comunicato.

Sempre, l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), una piattaforma che dal 2007 monitora le violazioni sul terreno, ha reso noto che 140 civili sono stati uccisi in sei giorni ad Aleppo dai raid del regime siriano. Secondo il conteggio dell'Ondus, 139 civili sono morti sotto le bombe sganciate da elicotteri e jet di Damasco. Tra i morti si contano 23 tra bambini e adolescenti e 15 donne. I quartieri colpiti sono quelli fuori dal controllo governativo nella parte est della città contesa nel nord del Paese.

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