Euregio, un compromesso sull'emergenza profughi

Dorigatti: barriere anacronistiche

di Giuseppe Fin

«Un grande compromesso che tiene assieme sensibilità e richieste di mondi diversi». Sono state queste le parole utilizzate ieri per descrivere la mozione più significativa, espressione della maggioranza, riguardante i profughi, che ieri è stata approvata nel primo giorno della dodicesima seduta congiunta delle Assemblee legislative delle Province autonome di Trento e di Bolzano e del Land Tirolo austriaco (Dreier Landtag), con il Land Vorarlberg e il Comune bellunese di Cortina d’Ampezzo in veste di osservatori, che si concluderà oggi a Trento.
 
A descrivere in questo modo la mozione di maggioranza intitolata «Le sfide poste dalla crisi dei profughi nell’Euregio Tirolo Alto Adige e Trentino», oltre a diversi consiglieri anche il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti che nel pomeriggio ha presieduto la Commissione interregionale del Dreier Landtag.
 
Sul tappeto, oltre alle 26 mozioni suddivise per gruppi tematici (scuola e cultura, economia e lavoro, ambiente e trasporti, sociale) un gruppo di quattro mozioni definite «urgenti», tre sull’argomento profughi e gestione delle migrazioni. La mozione proposta dalla maggioranza, l’unica discussa ieri, è sostanzialmente un appello all’Unione Europea perché intervenga con nuove misure concrete sulla questione dei profughi.
 
Nella mozione le tre assemblee «lamentano la mancanza di solidarietà al riguardo tra gli stati membri dell’Unione Europea e intendono intervenire per un’equa suddivisione dei profughi su tutti gli stati membri». Si ritiene che sia necessario costituire dei centri di registrazione per raccogliere con precisione i dati sui profughi e si chiede «uno scambio completo dei dati tra le autorità italiane e austriache nonché uno scambio dei dati dei migranti registrati nell’Unione Europa». Le tre assemblee hanno inoltre sottolineato il ruolo del Brennero, «simbolo del superamento delle tragedie del Ventesimo secolo».
 
Si chiede di «uniformare il diritto d’asilo in Europa definendo le tempistiche e l’equa suddivisone dei profughi negli stati membri». Infine le assemblee si dichiarano favorevoli al fatto che «le persone coinvolte facciano ritorno nei loro paesi d’origine» dopo essere state accolte per diritto d’asilo e accompagnate in corsi di formazione «e così contribuire alla ricostruzione dei loro Paesi di origine». In commissione interregionale, la proposta di mozione era stata accolta con 15 voti favorevoli ma aveva visto i voti contrari del capogruppo della Lega nord  Maurizio Fugatti, del consigliere di Progetto Trentino Gianfranco Zanon e di Elena Artioli del team autonomie. «Noi abbiamo votato contro alla mozione congiunta perché non richiama alle responsabilità il Governo italiano».
 
Negli interventi di inizio dei lavori il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, ha sottolineato come oggi «l’Euregio dimostri che il sogno dell’Europa unita è sempre vivo oltre gli stati ed i confini». L’obiettivo, ha spiegato il presidente, «è lavorare perché i giovani possano cogliere le opportunità dell’Euregio nel campo del lavoro senza dimenticare la solidarietà».
 
A chiedere misure di controllo ai confini in Italia e nei Paesi europei sulle rotte dei migranti è stato invece il Presidente del Tirolo Guenther Platter per evitare la misura di controlli al Brennero annunciata dall’Austria. Il Presidente dell’Alto Adige Arno Kompatscher, sulla situazione al Brennero ha affermato che «non si può criticare l’Austria ed ognuno deve fare la propria parte».

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