Unioni civili, Panizza non vota e il Pd lo mette sotto accusa

Il Pd chiede una verifica dopo il mancato voto del senatore Panizza sulle unioni civili

di Luisa Maria Patruno

Quando ha ricevuto quella lettera non ci ha visto più ed è sbottato: «Non accetto la patente dell'irresponsabile. Sono questi del Pd trentino che non hanno responsabilità politica e fomentano le fibrillazioni».
Il senatore e segretario del Patt, Franco Panizza , eletto nel collegio di Trento, già alle prese con un congresso complicato, da giorni è nel mirino per la sua assenza al Senato al momento del voto di fiducia al governo Renzi sulla legge per le unioni civili, ma questa lettera non se l'aspettava proprio e ieri è andato su tutte le furie.

Il segretario del Pd del Trentino, Sergio Barbacovi, ha infatti scritto ai segretari e ai parlamentari del Patt e dell'Upt per informarli di aver ricevuto mandato «dal coordinamento provinciale del Pd» di «promuovere quanto prima una riunione dei segretari politici e dei parlamentari dei partiti della coalizione di centro sinistra autonomista per una verifica politica degli impegni assunti con il patto di coalizione sottoscritto nel gennaio del 2013». La richiesta di incontro è conseguenza, spiega Barbacovi, di «quanto avvenuto in occasione del voto di fiducia al Senato sulle unioni civili e della discussione pubblica che ne è seguita sulla stampa». In particolare, Alessandro Olivi aveva chiesto al partito di battere un colpo.

Ma al senatore «assenteista» non va affatto bene di essere messo sotto processo dal Pd e contrattacca: «Sono ben disponibile, dopo il congresso del Patt, a discutere di tutti i temi politicamente rilevanti, mi sorprende però che il Pd non mi abbia convocato per leggi molto importanti, come quando si è discusso della riforma costituzionale, e mi convochi ora sulle unioni civili, per la questione di una assenza che speravo di aver chiarito e che fosse chiusa». «Non hanno capito - sottolinea il segretario del Patt - che se io quel pomeriggio sono tornato a Trento invece che restare in aula a votare è stato per fare fronte a una emergenza che serviva a tutta la coalizione. Nel Pd forse non capiscono che stabilizzare la linea del Patt e un voto in consiglio provinciale coerente con gli impegni vuol dire stabilizzare la coalizione».

«Invece di avere un atteggiamento più responsabile - insiste Panizza - a fronte di una Upt che è nei casini, perché a più di un mese dal congresso sabato deve rifarlo perché è ancora senza segretario, e al Patt che sta affrontando il suo congresso, fomentano le fibrillazioni che già ci sono. Io come senatore sono sempre stato fedele e corretto con il governo e non accetto la patente dell'irresponsabilità. Ho sempre votato la fiducia e non sono mai mancato anche sulle leggi più difficili da digerire. Dov'è invece Olivi, che mi dicono essere spesso assente dal consiglio provinciale». Il senatore autonomista torna dunque a dire che nel merito lui era favorevole alla legge sulle unioni civili, così come emendata con lo stralcio della stepchild adoption, e lo aveva anche dichiarato nel suo intervento in Parlamento la mattina di giovedì prima del voto. Poi aveva dovuto lasciare l'aula per cercare di risolvere i «casini» interni al Patt, sapendo che comunque i voti c'erano, ed è tornato a Trento. Guai che ora Panizza cerca di «socializzare» con la coalizione.

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