Rossi: un milione per chiudere i rapporti con la Deloitte

La novità è che per «liquidare», ovvero chiudere ogni rapporto in essere con le società del gruppo Deloitte la Provincia spenderà ancora 1 milione di euro, oltre ai 10.449.000 euro già impegnati a favore del super-consulente dal 2012 al 2015 .

Lo ha detto ieri il presidente della Provincia, Ugo Rossi, nella sua relazione al consiglio provinciale sui rapporti tra la società di consulenza, il consorzio Trento Rise, (associazione fra Università e Fbk) e la Provincia stessa. Ma perché si è arrivati a calcolare questo ulteriore milione e a cosa si riferisce ieri Rossi non l'ha spiegato, così come non ha chiarito altre cose, tanto che al termine della discussione permaneva il balletto di cifre.

L'intervento per fare il punto della situazione era stato sollecitato dalle forze politiche di minoranza a seguito dell'inchiesta per turbativa d'asta che vede tra i principali indagati l'ex presidente di Trento Rise, Fausto Giunchiglia, l'ex direttore generale della Provincia, Ivano Dalmonego, e il legale rappresentante in Trentino della Deloitte Consulting, Massimo Bonacci.

Nel dettaglio, Rossi ha spiegato che la Provincia con le società Tsm, Trentino Network, Cassa del Trentino, Trentino Sviluppo, Tecnofin , dal 2012 in poi ha dato incarichi per 833.336 euro, ma il piatto forte ruota intorno a Informatica Trentina, che ha affidato consulenze alla Deloitte nella scorsa legislatura per 4.968.000 euro a cui si aggiungono in questa legislatura ancora 1.148.000 euro.

Poi c'è il pcp (contratto precommerciale) assegnato da Trento Rise e finito sotto inchiesta: costo 3,5 milioni, mentre Rossi ha confermato che è stato sospeso (dopo la prima fase) che aveva visto l'assegnazione a 4 cordate tra cui una con Icare , una società del gruppo Deloitte, il «pcp» relativo assegnato a dicembre 2013 alla «Piattaforma Ict a supporto di un modello di integrazione di servizi socioassistenziali» per un valore di 5 milioni di euro. Questa prima fase è già costata 500 mila euro all'ente pubblico anche se si è deciso di non portare a termine l'appalto.

Ma proprio sulle cifre ieri il presidente Ugo Rossi, che si è presentato con dei dati scritti solo parziali, non è riuscito a fare chiarezza. Il consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle, Filippo Degasperi ha presentato in aula un documento da cui risulta che dal 2009 al 2014 i dati la sola Informatica Trentina avrebbe assegnato incarichi a Deloitte per 8.173.800 euro.

Anche il consigliere della Lega nord, Maurizio Fugatti , ha presentato conti diversi sostenendo che: «Alla Deloitte sono stati dati circa 2 milioni e mezzo in 7 anni, dunque circa 15 milioni ».

Ma soprattutto Fugatti ha evidenziato le contraddizioni delle risposte del presidente Rossi sull'appalto che ha portato all'assegnazione proprio a Deloitte dell'appalto precommerciale finito nell'inchiesta della magistratura. Nel luglio 2014 Rossi aveva infatti risposto a un'interrogazione dicendo che l'appalto è stato assegnato alla Deloitte e non all'altra società in gara perché aveva presentato «l'offerta economicamente più vantaggiosa», poi a settembre 2014 in un question time il vicepresidente Alessandro Olivi rispondendo a nome del presidente aveva detto che invece aveva vinto la Deloitte perché l'altra società non aveva i requisiti.

Infine, nella risposta depositata solo ieri mattina da Rossi a un'altra interrogazione presentata un anno fa da Fugatti, il governatore dice sostanzialmemente che non si può sapere perché è stata esclusa la società concorrente di Deloitte perché: «Le motivazioni che hanno portato all'esclusione della concorrente di Deloitte Consulting sono escplicitate nei verbali della commissione di gara (condotta dall'associazione Trento Rise) i quali non sono pubblici».

Insomma, sono state fornite in effetti tre versioni diverse. Tanto che nella replica Rossi si è giustificato dicendo che: «Trento Rise non aveva sistemi di rendicontazione idonei e ci ha messo in difficoltà nel dare le risposte perché non ci dava le informazioni all'inizio dell'inchiesta».

Rossi ha insistito poi nel sottolineare che i rapporti tra Provincia, Trento Rise e Deloitte sono stati incardinati dal suo predecessore Dellai (che non ha citato), mentre lui ha posto fine ai rapporti con il consulente, anche se gli è stato fatto notare dalle minoranze che a luglio 2014 ancora tesseva le lodi di Deloitte anche dopo la Provincia invitava le sue società a continuare a servirsene.

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